80 anni dalla Liberazione, verso il 25 aprile 2025

La docufiction “Io sono Libero”, Abbate: “Questo è il Servizio Pubblico che vogliamo”

0 0

Un saluto all’edicolante sotto casa, un sorriso e una stretta di mano. Pochi passi all’angolo di via Alfieri con i sandali ai piedi, poi gli spari. Con queste immagini si apre la docufiction Io sono Libero sulla storia dell’imprenditore Libero Grassi, ucciso da Cosa nostra 25 anni fa. Proiettata a Palermo, alla Biblioteca Casa Professa, il 29 agosto scorso, la fiction è stata trasmessa in contemporanea in tv, in prima serata su Raiuno.  A presentare il lavoro dei registi Francesco Miccichè e Giovanni Filippetto il giornalista dell’Espresso Lirio Abbate che ha sottolineato “l’unicità” di questa storia che – “racconta qualcosa che è accaduto qui a Palermo e che non è ancora accaduto altrove”. Una scelta, quella di dire “no” agli estorsori del clan Madonia, lunga otto mesi e documentata con precisione nella fiction. Mesi in cui al suo fianco Libero Grassi avrà soltanto la famiglia e il silenzio degli altri imprenditori. Un “no” al racket che l’imprenditore renderà pubblico anche attraverso articoli e interviste su giornali e  tv. Un fatto senza precedenti.

“Nostro padre –  affermano i figli Alice e Davide – credeva molto nel ruolo dell’informazione, aveva fiducia nei giornalisti. Eppure questa mattina abbiamo dovuto leggere – ancora 25 anni dopo – un articolo del “Giornale di Sicilia” in cui sono state scritte imprecisioni e cose non vere”. Una narrazione, quella del giornale siciliano, nella quale i figli di Libero Grassi non hanno ritrovato la vera storia del padre. A partire da quel titolo“Eroe per scelta”, “purtroppo – commentano – è vero l’esatto contrario, nostro padre è stato un eroe, suo malgrado”. Si colgono amarezza e stanchezza nelle parole di Alice e Davide ma al contempo un profondo rispetto per il mondo dell’informazione. E per il giornalismo, mestiere in cui il padre credeva profondamente, tanto da consegnargli la sua ultima battaglia pubblica da imprenditore onesto e libero.  “Gli autori della fiction – ha commentato Davide Grassi – ci sono stati accanto sin da subito” e “il lavoro – ha aggiunto la sorella Alice – consegna un messaggio chiaro e corretto”. Un patrimonio di valori e di coerenza quello lasciato da Grassi e raccontato nella fiction che sarà punto di riferimento, molti anni dopo, per i ragazzi di “Addiopizzo”. I “nipotini”, come li chiamava la moglie di Libero, Pina Maisano che hanno dato vita al movimento antiracket di Palermo in cui commercianti, imprenditori e consumatori  fanno rete fra loro e denunciano pubblicamente la scelta di non pagare il pizzo alla mafia. “Un’antimafia concreta, di fatti quotidiani – ha commentato Daniele Marannano di Addiopizzo – lontana dalla creazione di eroi mediatici”.

“Raccontare questa storia ci ha trasformati – spiegano i registi della docufiction, Francesco Miccichè e Giovanni Filippetto. Abbiamo costruito una narrazione pensata per i giovani, per chi non ha conosciuto la sua storia, mantenendo però un rapporto autentico con le fonti, con i testimoni dell’epoca e con i documenti. Se abbiamo potuto farlo è  stato grazie alla sinergia che si è creata da subito con i familiari  che ci hanno permesso di conoscere Libero”. La produzione è stata realizzata da Rai Fiction e Aurora Tv e il produttore Giannandrea Pecorelli presente alla prima di Palermo, ha commentato “è importante che  – come ha fatto Libero Grassi – ciascuno nel lavoro faccia sempre bene il proprio dovere”. A Casa Professa anche gli attori, fra gli altri, Adriano Chiaramida (che interpreta Libero Grassi), Stella Egitto e Alessio Vassallo, unici due personaggi di fantasia del film. “Ciascuno di noi, come ci ha insegnato Libero – ha detto Vassallo – deve avere il coraggio di dire i “no” necessari per conquistare i pezzi di libertà cui ha diritto”.  “La docufiction Io sono Libero – ha commentato infine il giornalista dell’Espresso, Lirio Abbate – rappresenta un esempio di servizio pubblico che vogliamo e vorremmo ancora vedere”.


Iscriviti alla Newsletter di Articolo21

Articolo21
Panoramica privacy

Questo sito Web utilizza i cookie in modo che possiamo fornirti la migliore esperienza utente possibile. Le informazioni sui cookie sono memorizzate nel tuo browser ed eseguono funzioni come riconoscerti quando ritorni sul nostro sito Web e aiutare il nostro team a capire quali sezioni del sito Web trovi più interessanti e utili.

This website uses cookies so that we can provide you with the best user experience possible. Cookie information is stored in your browser and performs functions such as recognising you when you return to our website and helping our team to understand which sections of the website you find most interesting and useful.