Napoli, Vomero, Via Romaniello: un via vai di persone ogni giorno che corre verso la metropolitana, per andare a lavoro o a fare la spesa. Passano tutti davanti a un muretto lungo e grigio che non dice nulla perché non racconta che in quel punto Giancarlo Siani è stato freddato dalla camorra il 23 settembre del 1985. “Quel muretto era una delle due porte quando giocavamo a calcio sotto casa, quel muro rappresentava un gioco. Io e la mia famiglia siamo passati un milione di volte per quel punto, Giancarlo in quel posto c’è sempre stato e adesso tornerà tra noi.” Sono le parole di Paolo Siani, fratello della vittima e presidente della Fondazione Polis. “La voglia di realizzare un murale in via Romaniello proviene da chi quella sera di 35 anni fa sentì dei colpi, perché se Giancarlo è morto, tutti noi siamo rimasti feriti. – prosegue Paolo Siani – Oggi, dopo trent’anni, quelle persone che ai tempi erano solo dei ragazzini hanno metabolizzato la tragedia e vogliono che chiunque possa avere memoria di Giancarlo Siani, cronista precario napoletano, morto sotto casa sua a 26 anni per mano della camorra”.
Nella città di Napoli, i luoghi dedicati alla memoria dovrebbero essere tanti per Paolo Siani e il murale dedicato al fratello potrebbe essere solo l’inizio: “Io vorrei che in ogni angolo della città, in qualsiasi punto sia avvenuto un episodio in cui la criminalità organizzata ha ucciso una persona innocente ci fosse un simbolo che ne dia il ricordo così tutti potranno ricordare ogni giorno quanto è successo.”
L’opera iniziata il 18 settembre, sarà inaugurata il 23 settembre, anniversario della morte di Giancarlo Siani. L’idea è stata lanciata da suo fratello insieme a Francesca Santagata e Marì Muscarà ed è gestita da Inward – Osservatorio urbano per la creatività. E’ stata avviata una raccolta a sottoscrizione popolare per sostenere i costi della realizzazione che ha raccolto oltre 5 mila euro di contributi. Chiunque può contribuire fino al 23 settembre, tramite la piattaforma di crowdfunding DeRev.
Tra le varie ipotesi iniziali, c’era la possibilità di realizzare un giardino ma il piano regolatore di zona non consente una variante simile. Pertanto, gli artisti che disegneranno e coloreranno l’opera hanno trovato una soluzione innovativa e originale: la vernice airlight, risultato dei più recenti studi nanotecnologici è in grado di assorbire i fattori inquinanti come le polveri sottili, prima fonte di inquinamento urbano, in sintesi, svolge il ruolo di un albero. “La nostra ricerca ha sempre a che fare con la commemorazione, l’arte pubblica vuol dire parlare a tutti utilizzando un linguaggio semplice ma non semplificato.” Sostiene Walter Contipelli, membro del gruppo Orticanoodles che si occupa dell’opera. “E’ la prima volta che lavoriamo a Napoli, una città ricca di spunti creativi, non vediamo l’ora di iniziare.
Il murale sarà grande 100 metri quadrati e ci saranno le immagini di Siani che tutti conosciamo: sorridente, con il simbolo della pace sul volto, in compagnia dell’inseparabile Citroen Méhari, la sua Olivetti per scrivere. Saranno elementi mescolati, con tanto verde ad accompagnare anche citazioni testuali e sarà fruibile in modo diverso sia da vicino che da lontano con percezioni diverse”.