“Non è un film” cantava nel 1994 al Festival di Sanremo Gerardina Trovato parlando degli orrori della guerra in Bosnia. Ventidue anni dopo Aleppo è la nuova Sarajevo e quello che sta devastando la Siria da 5 anni non è di sicuro un film di fantascienza. Ma mai come oggi il cinema può, anzi deve, aiutare a divulgare urbi et orbi il dramma che questo popolo sta vivendo giorno dopo giorno.
Ecco perché Ai.Bi., Amici dei Bambini, è presente alla 73/ma edizione della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica della Biennale di Venezia (31 agosto – 10 settembre 2016), facendo entrare così di diritto il sociale e il dramma umanitario tra i big della “settima arte”. Sul red carpet del Lido dunque non solo vip e attori hollywoodiani ma anche gli operatori umanitari dell’associazione milanese che si faranno interpreti di paure, sogni e ambizioni di donne, uomini e soprattutto bambini che non godono delle luci della ribalta cinematografica.
Ai.Bi., presente in Siria dal 2013 con progetti di cooperazione internazionale sarà, infatti, la protagonista dell’incontro “Cinema verità: la guerra in Siria dal punto di vista dei civili” che si svolgerà il 5 settembre all’ Hotel Excelsior (alle 18.00) spazio messo a disposizione dalla Fondazione Ente dello Spettacolo (FEdS). Presenti all’incontro Andrea Moroni, responsabile della Cooperazione internazionale di Ai.Bi; Antonio Urrata, direttore Generale Fondazione Ente dello Spettacolo; Riccardo Bicicchi, regista del documentario Nassarah Doc3 Rai. Modera Marzia Masiello, Responsabile delle relazioni istituzionali di Ai.Bi.
Nel corso dell’incontro saranno proiettati anche un documentario sul progetto “Non lasciamoli soli” e lo spot in anteprima della Campagna “Bambini in alto mare” che vede protagonista Nino Frassica.
“La Fondazione Ente dello spettacolo – dice Antonio Urrata, direttore Generale Fondazione Ente dello Spettacolo – impegnata nella promozione della cultura cinematografica e audiovisiva, ha da sempre al centro dei suoi valori l’attenzione al sociale e alle attività educational. Il cinema è un prezioso strumento per promuovere dialogo interculturale, interreligioso per rivolgere l’attenzione alle periferie dimenticate. Insieme ad Ai.Bi, FedS racconterà alla 73 mostra del cinema della biennale di Venezia storie di bambini in territori di guerra, bambini in difficoltà, cui aprire però un orizzonte di speranza e inclusione di misericordia”.
Per Riccardo Bicicchi, regista del documentario Nassarah Doc3 Rai “i media e il cinema in primis hanno il compito e la responsabilità etica e morale di documentare ciò che succede nel mondo. Il cinema non può chiudere gli occhi davanti a simili drammi, ma deve mettere a disposizione i propri mezzi di comunicazione e divulgazione, i propri strumenti per ragionare affinché non solo non vengano ignorate ma si intervenga concretamente per la loro risoluzione. Le cose vanno dette e il cinema è un’ottima cassa di risonanza”.
Ai.Bi grazie alla campagna “Non lasciamoli soli”, in collaborazione con l’Associazione Syrian Children Relief, l’Associazione Shafak e Ihsan RD, realizza interventi di prima e seconda emergenza nelle province di Aleppo e di Idlib, fornendo supporto alimentare, sanitario, educativo e psicologico a migliaia di bambini e famiglie. Ha recentemente esteso il suo impegno umanitario anche nelle aree di Homs e Rural Damasco con l’obiettivo di contribuire alla sicurezza alimentare e alla protezione dei minori e famiglie sotto assedio da più di 3 anni. In questo modo ha permesso la distribuzione di quasi 18.000 razioni alimentari “ready to eat” pronte al consumo per 3.000 profughi, di cui 1940 bambini; la distribuzione di ceste alimentari (pane, patate, lenticchie e riso …) a 1.160 famiglie sfollate dalla città di Idlib e da altre aree della Siria che si trovano nella zona rurale a est della provincia di Idlib e nei villaggi circostanti di Binnish, Taftanaz e Sarmin e garantito l’assistenza psico-sociale ai bambini siriani per la cura del PTSD (post traumatic stress disorder).
Perché come nella canzone “Non è un film” che contiene la storica frase di Martin Luther King “I have a dream”, Ai.Bi da oltre 30 anni ha un sogno: stare dalla parte dei più fragili e indifesi. Anche al cinema.