Di Pino Salerno
Pare che sia stato individuato uno dei responsabili dell’attentato che nella serata di sabato ha scosso il quartiere di Chelsea, a Manhattan, nel cuore di New York. E’ stato arrestato infatti Ahmad Khan Rahami, l’afghano ricercato per le bombe a New York e per quelle trovate nel New Jersey. Lo ha riferito la polizia alla Nbc. Khan Rahami è stato arrestato a Linden, nel New Jersey. Linden è una cittadina molto vicina a Elizabeth, dove l’afghano naturalizzato americano abita e nella cui stazione ferroviaria è stato trovato un sacco con dentro cinque tubo-bomba. L’arresto di Ahmad Khan Rahami è avvenuto al termine di una sparatoria con la polizia. Lo riferisce la Cnn, che mostra la fotografia del sospettato ferito al braccio destro e disteso su una barella.
Il principale sospettato, dunque, è Rahami, nato il 23 gennaio del 1988 in Afghanistan. L’ultimo domicilio conosciuto è nella città di Elizabeth, nel New Jersey. E proprio in quest’ultima città, la polizia aveva scoperto cinque ordigni sistemati nei pressi della stazione ferroviaria, facendone detonare uno. Prima dell’alba, gli agenti hanno poi compiuto una serie di irruzioni in alcuni appartamenti nella città del New Jersey. Agenti dell’FBI e poliziotti di Elizabeth hanno messo a soqquadro un intero quartiere residenziale, seguendo appunto la caccia all’uomo.
Successivamente, il sindaco De Blasio ha detto che la popolazione di New York dovrà essere pronta a un gran numero di poliziotti nella città: “nelle prossime ore sapremo dire molte più cose su quanto è accaduto qui. Di certo, avremo maggiori indizi in direzione di ciò che appare sempre più un atto terroristico”.
Anche Hillary Clinton sembra convinta della pista terroristica
“La minaccia è reale ma anche la nostra determinazione, gli americani non arretreranno e noi vinceremo”. Lo ha detto Hillary Clinton in una conferenza stampa dall’aeroporto di White Plains, in cui ha parlato degli attacchi terroristici in Minnesota, New Jersey e New York, esortando gli americani a non farsi “distogliere e distrarre dalla retorica elettorale che arriva dall’altro campo” perché quella dello Stato Islamico “è una sfida seria”. “Io sono il solo candidato in questa corsa che ha preso parte alle difficili decisioni di rimuovere i terroristi in battaglia”, ha detto ancora Clinton facendo riferimento al suo mandato come segretario di Stato, in contrasto con la mancanza di esperienza di Trump che non ha mai avuto incarichi politici o di governo. Clinton ha avuto poi parole di apprezzamento per il sistema di sicurezza e di intelligence americano: “noi abbiamo buoni strumenti per affrontare questa sfida – ha detto -e dobbiamo farlo continuando con un’azione di polizia intelligente, una buona attività di intelligence nel rispetto dei nostri valori”. Un’azione che Clinton intende migliorare soprattutto con “un surge” dell’attività di intelligence e costruendo un miglior rapporto di fiducia tra le forze dell’ordine e le comunità islamiche americane. Al contrario, Trump non ha nessun piano concreto per contrastare il terrorsimo a parte le accuse “demagogiche” che lancia contro Barack Obama e l’ex segretario di Stato considerati dal repubblicano responsabili per l’ascesa dell’Is. “Non lo sentite mai presentare un piano, ma continua a parlare di un piano segreto…..perché non ha nessun piano”, ha concluso la candidata democratica che ha risposto ad alcune domande dei giornalisti prima di salire sull’aereo della campagna elettorale diretto a Filadelfia.