Giornalisti, professionisti milanesi e qualche neo laureato. Questo il parterre che si è riunito alla sede delle Acli per fare attecchire in Lombardia la presenza di Articolo21. È stata una riunione conoscitiva, nella quale tutti sono intervenuti per avanzare proposte o offrire il proprio contributo su una serie di iniziative che sono state messe in campo e che contiamo di organizzare nei prossimi mesi. Il leitmotiv degli incontri che vorremmo organizzare (e che, chissà, potrebbero trasformarsi in un piccolo libro) lo ha fornito Gilberto Squizzato: Milano in (s)vendita. In più di un intervento si è sottolineato come la città sia radicalmente cambiata in questi anni: bene nelle zone turistiche, molto meno in quelle periferiche, come sottolineato da Davide Steccanella. Ma soprattutto la borghesia lombarda ha perso il suo ruolo di guida, come dimostra banalmente anche la vendita delle due squadre di calcio a compagnie (anche statali) cinesi.
C’è chi come Erica Luraschi ama spassionatamente la nuova Milano. E chi come Dario Colombo non la ama più e vorrebbe – anche grazie a questi incontri – capire il perché.
La trasformazione della città passa anche dalla vendita del Corriere. Su questo tema Articolo21 ha già partecipato, grazie agli sforzi di Lorenzo Frigerio e alla presenza di Elisa Marincola, a un incontro organizzato dalla Fondazione Ambrosianeum, qualche mese fa. Dalla riunione organizzativa di ieri è emera l’esigenza di tornare a occuparsi proprio delle proprietà dei mass media (da Sky, in giù). Fare a Milano un incontro di tal genere ha ovviamente un suo senso. Così come avrebbe senso fare, sempre a Milano, due iniziative suggerite da Vittorio Di Trapani: una sulla diffamazione e sui processi per silenziare i giornalisti e l’altra sull’hate speech che inquina l’informazione in rete. A proposito di rete, Matteo Giulietti – che cura la pagina Facebook di Articolo2 1 – ha detto che sarebbe utile allargare la partecipazione e la collaborazione anche sui social dell’associazione.
Articolo21 a Milano deve fare squadra, deve unire le realtà che ci sono. È quanto ha proposto Paolo Maggioni e che Danilo De Biasio ed Elisa Gianni (organizzatori del Festival dei Diritti umani) hanno accolto. Bisogna allargare gli argini e aprire lo sguardo al mondo, ha sottolineato Danilo. Un suggerimento colto al volo da Stefania Battistini che si è augurata che si possano fare sempre più iniziative internazionali di Articolo21, con particolare attenzione al disastro che sta accandendo in Turchia e Siria. In tal senso, Andrea Ferrari ha ricordato l’ormai prossima Parigi-Assisi notturna, invitando a non dimenticare i temi sulla pace.
A proposito di allargare gli argini, Luca Bianchetti ed Eugenio Briguglio si sono detti disponibili ad aiutare a entrare in contatto con realtà milanesi con cui sarà utile confrontarsi: ossia con il mondo dell’imprenditoria. Fare impresa in Lombardia non sempre è esente dai rischi di infiltrazioni mafiose, come ha ricordato Lorenzo Frigerio che ha invitato a mantenere desta l’attenzione su questi temi, troppo spesso dimenticati dalla grande informazione.
Insomma, e lo dico da vegetariano: tanta carne al fuoco. In sintesi, nei prossimi mesi cercheremo di organizzare iniziative su: diffamazione, chi sono i padroni dell’informazione, hate speech, infiltrazioni mafiose al nord e su chi si sta comprando Milano. Chiunque voglia darci una mano, è ben accetto. Ad maiora.
*Andrea Riscassi, portavoce Articolo21 Lombardia