Arte e diritti umani, è il binomio della serata organizzata da Electronic Art café con l’artista Abdul Rahman Katanani, 33enne palestinese che nonostante il successo delle sue sculture a livello internazionale, quotate e vendute anche da Christies, non ha voluto lasciare il campo profughi di Sabra, in Libano, in cui è nato e dove lavora e vive.
Il programma dell’evento di giovedì 22 settembre, ore 20,30, al Wine Bar Camponesch sarà illustrato in mattinata al Senato della Repubblica, in sala Nassiriya, alle 11,30.
Le opere di Katanani sono simbolo di conflitto, sofferenza,sopravvivenza, speranza e anelito alla libertà , fisica e spirituale.
L’artista palestinese ha esposto, sia da solo che in mostre collettive, in Francia, Belgio, Germania, Libano, Qatar, Malesia, Abu Dhabi. Al momento è impegnato nella mostra “Jardin d’Orient” allestita presso l’Istituto del Mondo Arabo a Parigi e della Biennale di Anglete (La Littorale), curata da Paul Ardenne. Parteciperà ad ottobre con la galleria Annalix-Barbara Polla a Parigi alla Fiera Internazionale di Arte Contemporanea (FIAC).
Il prossimo mese di maggio terrà la sua prima mostra personale in Italia, in Calabria al MARCA (Museo delle arti di Catanzaro) curata dall’esperta e consulente dl’arte Elena Gabriele.