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Terremoto: non dimentichiamoci di quello che ha messo in luce il sisma dell’Emilia…

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Ma non dimentichiamoci mai del terremoto in Emilia che ha messo in luce che la maggioranza dei capannoni industriali sono castelli di sabbia, e nessuno fa niente per metterli in sicurezza. Ovviamente in quella zona lì stanno ricostruendo con criteri antisismici. Ma gli altri costruiti con la stessa tipologia negli anni settanta-ottanta e novanta che sono la maggioranza in Italia? Non mi risulta nessun intervento. Se dovesse verificarsi un altro terremoto, anche più lieve di quello di pochi giorni fa a Amatrice nelle zone industriali del Paese ci sarebbe una catastrofe. Se poi il terremoto accade, e accadrà prima o poi, e non ci sarà di notte o nei giorni festivi come in Emilia, ma in giornate lavorative la strage sarebbe incalcolabile. Ma nessuno fa niente, nessuno se ne occupa, nessuno che prende a mano la situazione e li fa mettere in sicurezza. Tanto la vita di chi lavora. In questo periodo non conta niente e non ha rappresentanza parlamentare. Mi stupisce anche il silenzio dei sindacati su questo. Possibile che anche loro non ne parlino e non se ne occupino? Io comunque nella pagina d’introduzione da quel terremoto ho messo uno scritto a futura memoria. In centomila di migliaia l’hanno visto in questi anni, se capiterà qualcosa, e capiterà, lo dicono anche gli esperti, poi spero che i giudici indaghino e vadano a colpire chi avrebbe il dovere d’occuparsene e non lo fa. Se capiterà non si potrà parlare di fatalismo, ma di indifferenza criminale. Poi tremate quando andate a far la spesa in certi supermercati costruiti in quegli anni. Meglio che non guardiate in alto le travi in cemento armato solo appoggiate sulle colonne come i capannoni. Solo solo appoggiate? Tra l’altro se con incentivi per la messa in sicurezza ripartirebbe anche l’economia italiana.


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