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Salta il voto sul ddl editoria, la Fnsi: «Rammarico e disappunto». Fieg: «Tempi certi». Il presidente Grasso: «In Aula il 13 settembre»

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La discussione sulla richiesta di autorizzazione all’esecuzione dell’ordinanza di custodia cautelare in carcere nel confronti del senatore Caridi ha impedito al Senato di proseguire l’esame del ddl di riforma dell’editoria, iniziato ieri, suscitando il rammarico e disappunto della Fnsi: «Organizzeremo una seconda Giornata nazionale di mobilitazione per chiedere l’immediata approvazione della riforma e la calendarizzazione dei provvedimenti sulla cancellazione del carcere per i giornalisti e contro le “querele temerarie”».

La discussione sulla relazione della Giunta delle elezioni e delle immunità parlamentari sulla richiesta di autorizzazione all’esecuzione dell’ordinanza di custodia cautelare in carcere nel confronti del senatore Antonio Stefano Caridi ha impedito all’Aula di Palazzo Madama di proseguire l’esame del disegno di legge di riforma dell’editoria iniziato ieri con l’approvazione del primo articolo del provvedimento.

«La decisione del Senato di invertire l’ordine del giorno della seduta odierna, impedendo la conclusione della votazione degli emendamenti e il voto finale del ddl di riforma della legge sull’editoria, suscita rammarico e disappunto», commentano il segretario generale e il presidente della Fnsi, Raffaele Lorusso e Giuseppe Giulietti.

«È necessario – incalzano i vertici del sindacato dei giornalisti – che tale votazione riprenda nella prima seduta di settembre. In tal senso, la Fnsi chiede l’impegno dell’ufficio di presidenza del Senato, oltre che della Camera, che dovrà comunque riesaminare il testo in seconda lettura. La Federazione nazionale della stampa italiana, insieme con le Associazioni regionali di stampa, promuoverà per il 12 settembre prossimo una seconda Giornata nazionale di mobilitazione per chiedere l’immediata approvazione della riforma dell’editoria e la calendarizzazione dei provvedimenti sulla cancellazione del carcere per i giornalisti e per affrontare il problema delle cosiddette “querele temerarie”, entrambi fermi al Senato».

Il ddl, che istituisce il Fondo per il pluralismo e l’innovazione dell’informazione e dispone deleghe al governo per la ridefinizione della disciplina del sostegno pubblico per il settore dell’editoria, della disciplina di profili pensionistici dei giornalisti e della composizione e delle competenze del Consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti, era arrivato in Aula ieri pomeriggio, dopo una serie di rinvii.

Prima di chiudere la giornata, dopo che per due volte in Aula è mancato il numero legale, il presidente Pietro Grasso, annunciando il calendario dei lavori della prossima seduta, ha ribadito che il ddl di riforma dell’editoria sarà in discussione alla riapertura dei lavori, il 13 settembre.

LE REAZIONI

Editoria: Maurizio Costa (Fieg), ddl in Aula alla prima seduta utile
«Interventi necessari per settore, servono tempi certi e rapidi»
«Ddl editoria in Aula alla prima seduta utile del Senato»: è questo l’invito rivolto dalla presidenza della Fieg al presidente del Senato Grasso. «Gli interventi di riforma contenuti nel disegno di legge – afferma il presidente della Federazione degli editori Maurizio Costa – sono necessari per il settore e richiedono tempi certi e rapidi di definizione. Dopo un lunga e fruttuosa discussione, che ha visto tutte le componenti della filiera coinvolte anche su sollecitazione degli editori, l’improvviso stop odierno può e deve essere recuperato sia dal Senato con la immediata fissazione della discussione in Aula, sia con il successivo rapido esame da parte della Camera dei deputati». Il presidente Costa è convinto che «l’invito sarà accolto per dare risposte concrete e coerenti con le manifestazioni di consenso sulle misure in via di definitiva approvazione». (Ansa – Roma, 4 agosto 2016)

Editoria: presidenti Odg regionali, rammarico per stop estivo
«A un passo dal traguardo, l’atteso provvedimento sull’editoria, contenente tra l’altro alcune misure che incidono sulla non rinviabile riforma dell’Ordine dei giornalisti, non è riuscito ad essere licenziato. La maggioranza dei presidenti degli Ordini regionali, nel prendere atto con rammarico del mancato obiettivo, auspica con forza che il Senato possa approvarlo come primo provvedimento dopo la pausa estiva, al fine di consentire alla Camera dei deputati di approvarlo in via definitiva entro il mese di settembre». È quanto si legge in una nota «sottoscritta dalla maggioranza dei presidenti degli Ordini regionali dei giornalisti». «Le norme contenute nel provvedimento sono attese da anni dai giornalisti italiani», si ricorda ancora. (Agi – Roma, 4 agosto 2016)

Editoria: Cociancich, ddl primo punto odg settembre
«È molto importante che l’Aula del Senato abbia inserito il ddl sull’editoria come primo punto all’ordine del giorno nella seduta del 13 settembre. È una riforma importante e tanto attesa e sulla quale avevamo registrato piena convergenza da parte del Parlamento. Per questo dispiace che non sia stato possibile concludere l’esame del ddl prima della pausa estiva. Alla ripresa dei lavori parlamentari è necessario che venga approvato senza ulteriori ritardi». Lo dichiara il senatore del Pd Roberto Cociancich, relatore del provvedimento sull’editoria, che è slittato a settembre su richiesta di Roberto Calderoli (Lega). (Ansa – Roma, 4 agosto 2016)


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