Ida Colucci al Tg2, Luca Mazzà al Tg3, Andrea Montanari a Radio 1 Giornale radio e Nicoletta Manzione a Rai Parlamento sono i nuovi direttori delle testate giornalistiche della Rai.
Con 6 voti favorevoli e 3 contrari (quelli dei consiglieri Freccero, Diaconale e Mazzuca), il Cda dell’azienda concessionaria del servizio pubblico radiotelevisivo ha approvato a maggioranza il pacchetto di nomine proposto ieri dal direttore generale Antonio Campo Dall’Orto.
«È ormai evidente – commentano Fnsi e Usigrai – che non esiste nessun piano. Così come è chiaro che esisteva solo la necessità di occupare nuove poltrone. Non cadremo certo nella trappola di parlare di questo o quel direttore. Quello che ci interessa è che si chiamino le cose con il loro nome: occupazione di posti e pura lottizzazione. Questo è stato deciso dal Direttore generale e votato oggi, per di più a maggioranza, dal Cda della Rai».
E a poco vale che la scelta dei nuovi direttori sia ricaduta su giornalisti già in forze all’azienda: «La scelta di interni, più volte da noi chiesta, non ci fa cambiare idea: noi abbiamo sempre detto che volevamo prima un progetto, per poi individuare i profili adatti», ribadiscono i rappresentanti dei giornalisti.
«Da oggi perlomeno – concludono Fnsi e Usigrai – è svelato pubblicamente il bluff di chi, al vertice dell’azienda come in Consiglio di amministrazione, è arrivato come sedicente innovatore e si è rivelato per quello che è: conservatore, reazionario, come nei momenti più bui della Prima Repubblica».
Colucci, Mazzà, Montanari e Manzione prendono il posto, rispettivamente, di Marcello Masi, Bianca Berlinguer, Flavio Mucciante e Gianni Scipione Rossi.