Presidente Monica Maggioni, (presidenza@rai.it)
scrivo per esprimere il mio profondo dissenso nei confronti della involuzione filogovernativa della Rai, che emerge dal piano di nomine (e conferme) dei Tg.
Per me e molti altri cittadini che non condividono le scelte del governo Renzi, non ci sarà più un telegiornale libero di esporre critiche documentate alle sue azioni e – soprattutto – omissioni. In particolare, mi ha colpito la rimozione della direttrice Bianca Berlinguer, che ha fatto del tg3 una voce fuori dal coro, nel grigio panorama conformista del tg1 e del tg2. Queste nomine, poi, si abbinano alla soppressione del programma Ballarò e all’allontanamento del conduttore Massimo Giannini, che ha più volte criticato i limiti del governo.
Presidente Monica Maggioni,
mi spiace dirlo, ma la Rai che lei presiede si sta adeguando di giorno in giorno al potere. Dimenticando che il primo dovere di un servizio pubblico è la corretta informazione di noi cittadini-abbonati. Che paghiamo i vostri lauti stipendi, per dover cambiar canale alle 8 di sera. E poi dobbiamo andare su internet per apprezzare le ragioni del No all’imminente referendum costituzionale, solo perché Renzi non vuole che la Rai ne parli.
Questa sottomissione informativa viene posta in atto sapientemente ad Agosto, quando l’attenzione pubblica si attenua. Ma siamo in tanti a non volerci rassegnare alla “normalizzazione” della tv di Stato. Perché la critica televisiva al potere è una questione di sovranità. E su questo tema non si scherza.
Con vigilanza democratica
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