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Iran: “Uso immorale di internet”, ondata di arresti

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Centinaia di persone sono state interrogate o arrestate in Iran con l’accusa di “uso immorale” di Internet: secondo il portale di notizie Tabnak, circa 450 internauti sono stati fermati dall’unità di ‘cybersecurity’ dei Guardiani della Rivoluzione. Sono tutti accusati, stando a quanto riportato, di aver diffuso sui social network, su Telegram e Instagram, messaggi “immorali” o “contrari
all’Islam”, ritenuti un “oltraggio al valore della famiglia” nella Repubblica Islamica.
Il web in Iran è sottoposto a una dura censura. A maggio diverse persone sono state arrestate nel Paese per aver diffuso sul web foto di donne che posavano senza il velo. Dalla Rivoluzione del 1979 per le donne in Iran è obbligatorio indossare il velo. I Guardiani della Rivoluzione sono determinati a “contrastare l’invasione culturale occidentale”.


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