Un maledetto martedi 12 luglio, uno schianto frontale tra i due treni della linea Bari Nord, tra Andria e Corato. Gente che viaggia su quell’unico binario con pensieri, parole, speranze, cose da fare, cose da vedere, posti da raggiungere. 27 morti per un bilancio non ancora definitivo destinato a salire, mentre Protezione Civile, Vigili del Fuoco, volontari, fanno la prova del silenzio nell’inutile tentativo di sentire lamenti provenienti dal groviglio di lamiere in cui sicuramente giacciono ancora corpi, persone…ma nessuno da un segno di vita, ogni speranza ormai sembra perduta. E i feriti si aggravano e fanno aumentare quel bilancio di morti che nessuno oggi avrebbe mai voluto raccontare.
Tutto il mondo apprende la notizia, si diffonde l’emergenza sangue nei centri ospedalieri in cui arriveranno i feriti. E qui scatta la gara immensa, splendida, di un cuore che nessuno può davvero capire, il cuore dei ragazzi di Puglia, pronti a dare, a donare, a farsi 5 ore di fila al Policlinico di Bari pur di dare la arte migliore dell’umanità, il sangue che da vita, quasi a restituire tutto quello versato quando in un momento i due treni si sono scontrati…
L’immagine di copertina è una foto che un collega, Pino Bruno, ha scattato mentre egli stesso donava il sangue ed invogliava sui social network a fare altrettanto. Ed è stato una di quelle gare in cui vincono tutti, tutti quelli che partecipano e non delegano , tutti quelli che invece di andare la mare, invece di fare altro, sono corsi nel primo centro trasfusionale trai i tanti aperti per l’emergenza in orari più lunghi per permettere a tutti di donare.
E la Puglia sa farlo. Sempre.E’ un appello alla solidarietà a cui tutti rispondono nell’unico modo possibile PRESENTE!
Nel silenzio di una campagna splendida di un giorno d’estate un ragazzo ha perso la vita dopo aver fatto un esame, una mamma e una figlia si sono abbracciate per l’ultima volta, e quante storie si sono fermate in una assurda parola fine, che qualcuno ha scritto, qualcosa non è andata come doveva andare.
Nel 2016 esiste in mezzo alle campagne di Puglia un binario unico che va avanti a blocco telefonico, quando l’ Europa ha stanziato centinaia di migliaia di euro per la modernizzazione delle reti ferroviarie.
Non si può capire che scena è apparsa ai soccorritori e quanto stride l’accorato appello di certe autorità nel chiedere verità e chiarezza. Dov’erano loro quando quei fondi dovevano essere usati, dove si attaccano le richieste di chiarire chi ha sbagliato. Non si può morire così, in un giorno d’estate d’un caldo che tutto il Paese ci invidia. Puglia amata, meta di turisti che vengono qui per il sole, il mare, per come si mangia, per come si beve, per come diventi bello un tramonto sulle spiagge di tutta questa terra.
E’ ingiusto, e’ incontrollabile il pianto che scende nel cuore quando si pensa a cosa sia stato vivere quel momento per chi s’è salvato. Corpi ovunque, e dolore ed incredule voglia di pensare che tutto è stato un miraggio d’un caldo di luglio.
Ma la campagna ora è nel silenzio assordante di chi arriva e cerca di dare una mano, dopo che il Presidente del Consiglio, il Ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture e tutti coloro che hanno a diverso titolo il dovere di capire e far capire, di spiegare e di render chiaro perché accadano certe cose sono arrivati a testimoniare che la chiarezza ci sarà.
Ma nulla restituirà senso alle vite spezzate tra gli ulivi di questa terra.
Il Governatore di Puglia, Michele Emiliano che è giunto sul luogo immediatamente ha dichiarato a notte fonda, stanco, dopo una giornata infernale, stremato, vicino alla sua gente come nessuno può capire, come solo in Puglia può accadere, un uomo grande, non solo fisicamente, con un senso di attaccamento a questi luoghi, agli ulivi, alle campagne oggi bagnate dal sangue, con voce di chi piange i propri conterranei
Il mio unico pensiero in questo momento è alle vittime, ai feriti,alle loro famiglie perché molti di loro sono giovanissimi e questo colpisce in modo drammatico. Abbiamo ricevuto la solidarietà di tutta l’Italia e di tutto il Mondo ed è stato di grande conforto. Voglio anche cogliere l’occasione per ringraziare davvero tutti, Protezione Civile Forze dell’ordine, Vigili del Fuoco, 118, medici e infermieri di tutti i presidi,quello che possiamo sicuramente dire è che questo è l’incidente ferroviario più grave del mezzogiorno e d’Italia. Questo è un dolore immenso che non ha rimedio.
Vento d’estate, soffia su chi instancabilmente s’affanna a cercare di salvare qualcuno, di dare la notizia d’un ferito e non d’un morto, su chi ci proverà ad andare avanti per dare una direzione all’esistenza senza un proprio caro, un amico, una mano che poco prima dello schianto si passava tra i capelli, che sfogliava un libro. E soffia su questo impronunciabile dolore perché resti in fondo al cuore senza far rumore.