In Spagna si fanno leggi per criminalizzare l’uso della rete

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Madrid, 26 giugno 2016 – “Tutte le iniziative legislative approvate negli ultimi mesi in Spagna hanno un denominatore comune: la criminalizzazione della rete internet: dalla legge sulla protezione della pubblica sicurezza, alla duplice riforma del codice penale, alla riforma della legge sulla procedura penale “, ha affermato Virginia Pérez Alonso, presidente della Plataforma en Defensa della La Libertad de Informacion PDLI, durante l’iniziativa organizzata da Amnesty International “#AmnesTuits”, una nuova formula di colloquio pubblico, promosso per discutere di diritti umani e prevedere l’impatto sulla libertà di Internet delle nuove regole note come “leggi bavaglio”.

A proposito di queste leggi, in vigore dal 1 luglio, Virginia Perez ha richiamato l’attenzione sull’ambiguità del testo, e sul pericolo che esse rappresentano per chi fa informazione giornalistica. “Questa incertezza è inaccettabile, mette i giornalisti in un limbo legale pericoloso” ha detto citando ad esempio il fatto che le fughe di notizie potrebbero essere classificate crimini di terrorismo. Ci saranno conseguenze per la libertà di informazione anche per la nuova legge della proprietà intellettuale e per quella sul potere giudiziario, che consente di cancellare i nomi degli accusati dalle sintesi degli atti.

ASP

Da ossigenoinformazione


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