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Erdogan: la vendetta dell’ultimo Sultano turco

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Il Presidente turco non era ancora atterrato all’aeroporto di Ankara col suo aereo privato che aveva già impartito gli ordini di arrestare i militari rivoltosi, i sostenitori del tentato golpe da operetta, i familiari dei militari coinvolti nel tentato Colpo di Stato e i giornalisti che cercavano di documentare in diretta gli avvenimenti di cui erano testimoni. Inoltre ha inviato una richiesta dura e formale agli Stati Uniti chiedendo l’estradizione del suo storico “nemico” Fetullah Gulen, che vive in Pennsylvania. Predicatore e politologo, ex imam in esilio volontario in Usa da 17 anni, in precedenza era stato alleato del Sultano Erdogan.

In questo momento di la Turchia vive uno dei peggiori periodi della sua storia recente. Erdogan ne approfitterà per fare “pulizia”, perseguitando in nemici, (in Italia li chiamiamo avversari politici). Chi controlla la sete di vendetta personale del Presidente risalito a cavallo? Quel che la Comunità internazionale chiede non è vendetta, ma giustizia, garantita da un equo processo e dal diritto alla difesa da parte degli imputati.

Purtroppo non sarà così, il Presidente Erdogan nutre un totale disprezzo per la legalità, per la giustizia imparziale e per la democrazia. La sua non sarà giustizia, ma vendetta personale e quel che è più grave, vieterà ai giornalisti di poter assistere agli interrogatori degli imputati, negherà il permesso ai cronisti di intervistare i militari e i giudici presunti colpevoli e controllerà duramente la stampa interna impedendo loro di poter fare il loro mestiere senza minacce e senza censure.

Si apre un nuovo capitolo per Erdogan, il Presidente che l’Europa ha già “scaricato” impedendogli di atterrare nei diversi aeroporti europei, durante la sua rocambolesca fuga dalla Turchia in rivolta. Un dittatore scomodo, troppo ingombrante ed imbarazzante per gli Occidentali, a causa della sua profonda avversione per le libertà individuali, per i diritti internazionali, per la libertà di stampa e per l’opposizione politica. Tutto ciò è contrario alla libertà ed alla democrazia ed il Popolo turco non sopporterà a lungo la dura repressione ordinata dal Sultano di Ankara, convinti che gli Stati Uniti, l’Europa, la Russia ed Israele, hanno oramai concordato il suo epilogo politico.


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