Per il Tribunale di Palmi “il fatto non sussiste”. Il giornalista rischiava fino a otto anni di reclusione per articoli sullo scioglimento di un Comune per mafia
Assolto perché il fatto non sussiste. Si è concluso così, il 14 luglio 2016, presso il Tribunale di Palmi (Reggio Calabria), dopo cinque anni, il processo nei confronti del giornalista Agostino Pantano. Era accusato di ricettazione per aver pubblicato nel 2010, sul quotidiano Calabria Ora, un’inchiesta sui fatti che avevano portato – nell’aprile del 2009 – alla decisione del governo di sciogliere il Consiglio comunale di Taurianova (Reggio Calabria) per infiltrazioni mafiose. Pantano rischiava otto anni di reclusione
Il giornalista aveva riportato alcuni stralci della relazione redatta dalla Commissione Prefettizia d’accesso. Secondo l’accusa, aveva reso note notizie riservate e lo aveva fatto “ai fini di procurarsi un profitto”. Da qui il reato di ricettazione.
Per quella stessa inchiesta del 2010, il giornalista era stato querelato per diffamazione dall’ex primo cittadino di Taurinova, Rocco Biasi, ma il Gip del Tribunale di Cosenza aveva archiviato la denuncia.
“Finalmente posso parlare da giornalista e non più da imputato e notare con piacere che il giudice ha autorizzato – ha commentato Pantano su Facebook, il giorno stesso dell’assoluzione – i miei colleghi a fare riprese video all’interno dell’aula del processo, permettendo così di dare massima diffusione a questo trionfo della libertà di stampa. Noto inoltre che la Procura di Palmi ha chiesto l’assoluzione con formula ampia, riconoscendo che con la mia inchiesta giornalistica non ho offeso la giustizia”.
L’accusa di ricettazione risale al 2011. Contestualmente all’archiviazione della querela dell’ex sindaco che si riteneva diffamato dal contenuto degli articoli di Pantano, il Gip del Tribunale di Cosenza aveva trasmesso gli atti del procedimento al pubblico ministero per accertare se il giornalista avesse “ricettato” notizie riservate “ai fini di procurasi un profitto”. Era proprio questo il capo d’imputazione contenuto nei documenti dell’accusa, che fissavano la prima udienza del procedimento al 16 aprile del 2015 presso il Tribunale di Palmi – competente per territorio – che il 14 luglio ha pronunciato l’assoluzione.
Durante la lunga trafila giudiziaria, il giornalista ha avuto solidarietà dai vertici delle istituzioni di categoria, da Ossigeno per l’Informazione e e dai suoi colleghi.
Ossigeno ha seguito dall’inizio la vicenda di Pantano.
RDM