carabinieri hanno arrestato due sospetti. Tra febbraio e maggio erano stati tre gli ordigni fatti esplodere davanti al Duomo e a due parrocchie. L’ipotesi iniziale: intimidazione da parte di non vuole l’accoglienza a migranti
Due persone sono state arrestati dai carabinieri di Ascoli Piceno in collaborazione con i Ros di Ancona perché ritenute responsabili degli attentati con esplosivo contro quattro chiese dell’ arcidiocesi di Fermo tra febbraio e maggio scorsi. I particolari dell’ operazione saranno resi noti dagli investigatori in una conferenza stampa alle 11 .
Tre ordigni
Sono tre gli ordigni fatti esplodere negli ultimi mesi davanti ad altrettante chiese di Fermo: tra febbraio e marzo due bombe rudimentali sono scoppiate davanti al Duomo e davanti all’ingresso della chiesa di San Tommaso, nel quartiere di Lido Tre Archi. Nella notte tra il 12 e il 13 aprile, un’altra bomba ha danneggiato l’ingresso della chiesa di San Marco alle Paludi, parrocchia retta da monsignor Vinicio Albanesi della Comunità di Capodarco. Sugli episodi c’è un’inchiesta della Procura di Fermo. Tra le ipotesi, quella di gesti intimidatori nei confronti della chiesa fermana, particolarmente attiva a fianco di poveri, immigrati, disagiati. “Siamo una chiesa che dà fastidio” aveva detto lo stesso don Vinicio in occasione dell’attentato a San Marco. Corriere della Sera
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