A lanciare l’allarme, e la mobilitazione, è la Federazione internazionale dei giornalisti (Ifj) che urla allo scandalo: «L’azienda – spiega il sindacato mondiale – sta chiedendo ai fotografi di firmare una irrevocabile liberatoria che consentirebbe alla società di utilizzare le loro foto e video su qualsiasi supporto, in qualsiasi lingua, in qualsiasi forma, compresi tutti i prodotti futuri che potranno essere realizzati con le loro opere. Questo è un furto!»
La Ifj, e gli affiliati in Francia, stanno sollecitando tutti i fotografi a non firmare tali contratti e hanno chiesto all’azienda di tornare sui suoi passi e negoziare un accordo collettivo più equo. Appello caduto nel vuoto.
Di fronte al rifiuto dell’editore, la Ifj ha quindi lanciato una mobilitazione e invita tutti gli associati e gli iscritti ai sindacati nazionali ad unirsi alla battaglia «per resistere allo sfruttamento e ottenere contratti più giusti»: sul sito internet della Ifj è stata pubblicata una petizione da firmare per indirizzare alla proprietà dell’agenzia France Presse una lettera in cui ribadire: «Basta contratti capestro. France Presse stai sbagliando #AFPwrong».