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Zambia, chiuso uno dei pochi giornali indipendenti

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Il 21 giugno il governo dello Zambia ha ordinato la chiusura del Post, uno dei pochi quotidiani indipendenti del paese. La società editrice – questa la versione ufficiale delle autorità – dovrebbe allo stato tasse arretrate per l’equivalente di 6,1 milioni di dollari.Un pretesto, evidentemente, dietro il quale emerge il tentativo di impedire ai media indipendenti di criticare il governo alla vigilia delle elezioni dell’11 agosto.

Già lo scorso anno il Post era finito nel mirino: non per la questione delle tasse, mai sollevata in precedenza, ma a causa di un articolo pubblicato nel marzo 2015 nel quale si dava conto di un’indagine della Commissione anti-corruzione su un funzionario che avrebbe chiesto una tangente a un uomo d’affari cinese in cambio della concessione di appuntamento col presidente.

Per due volte, a maggio e a luglio del 2015, il direttore del Post Fred M’bembe e l’autore dell’articolo Mukosha Funga, erano stati convocati per interrogatori. Nel secondo caso, erano stati rinviati a giudizio per aver pubblicato informazioni riservate. Erano stati rilasciati dopo aver pagato una cauzione di 3000 dollari a testa.

 


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