La paura lavora per accumulazione. Dosi giornaliere di allarme a bassa intensità si sommano, fino a diventare un peso insostenibile, che rompe gli argini della convivenza. L’assassinio della deputata labour Jo Cox è l’esito di questa escalation. La stessa che sta portando ex-tranquilli pensionati ad ingrossare le schiere di partiti xenofobi.
Spaventiamoli e ci voteranno è il refrain della destra estrema. In Europa, come nell’America di Trump. Prima era lo spauracchio dei comunisti ad agitare i vecchietti. Oggi, funziona molto meglio la paura dell’ “invasione” degli extracomunitari.
L’importante è insinuare il terrore della “spoliazione”, cioè di chi ti toglie il poco che hai. Allora l’estraneo diventa un nemico e la sua semplice presenza una minaccia, talmente letale da giustificare la violenza come legittima difesa. Perché prima di “questi” che ci portano via tutto, ci siamo noi.
Britain first, ha urlato l’assassino della Cox, prima di ucciderla. Uno slogan molto simile al “Prima gli italiani” di Salvini. Che indica i migranti come causa di povertà degli italiani. Una calunnia che ha triplicato i voti della Lega. Ma che già oggi sta armando la mano degli xeno-killer di domani.
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