Sembra incredibile che due icone di bellezza come Ursula Andress e Stefania Sandrelli abbiano compiuto, rispettivamente, ottanta e settant’anni.
Ursula Andress: la meravigliosa Honey Ryder del primo film della celebre saga di James Bond, la bellezza che esce dal mare in costume da bagno, inaugura la tradizione delle “Bond girl” che lasciano senza fiato e infrange, con quel semplice gesto, tutti i cliché bigotti di un’epoca nella quale in Italia il concetto di libertà sessuale e di emancipazione femminile era ancora di là da venire. Da allora, infatti, nulla è stato più come prima nel racconto della donna e nel modo di concepire il suo ruolo all’interno della società, se non altro per la portata dirompente di quel segnale e per le sue conseguenze nell’immediato, con la rivelazione di un benessere che rendeva normale anche l’allentamento di catene psicologiche che fino a quel momento nessuno si era azzardato a mettere in discussione.
Stefania Sandrelli: l’abbiamo ammirata nei capolavori di Ettore Scola e di altri registi straordinari, da Germi a Bertolucci, ce la siamo goduta in televisione accanto a Gigi Proietti, in quel gioiellino de “Il maresciallo Rocca”, l’abbiamo vista di recente al fianco di Micaela Ramazzotti, sua degna erede, in “La prima cosa bella” di Paolo Virzì e ci siamo resi conto che quest’attrice viareggina dai tratti eleganti e raffinati non è mai cambiata, al punto da sembrare una di casa, una compagna di vita, una vecchia amica sempre presente nel nostro percorso individuale e collettivo.
Due caratteri diversi, due stili diversi di recitazione, due esistenze parallele che, curiosamente, non si sono mai incrociate su un set ma senza dubbio due protagoniste dell’ultimo mezzo secolo, accomunate dal fascino ammaliante, dalla dolcezza dei lineamenti, dalla profonda intelligenza, dalla ricchezza e dalla vivacità di idee, dall’eclettismo e dal coraggio con il quale hanno affrontato ogni sfida.
E ora l’autunno, dopo una vita che è stata una lunga e assolata estate, dopo mille esperienze, innumerevoli incontri, successi di pubblico e di critica, apprezzamenti d’ogni genere e soddisfazioni che poche persone hanno la fortuna di ricevere; il tutto con umiltà, senza eccessi, con una sobrietà e una compostezza che le ha preservate nel tempo e fatte amare anche quando gli anni hanno iniziato ad affacciarsi e la magia di due fisici statuari ha lasciato il posto a una maturità affrontata senza patemi d’animo.
Ursula e Stefania: i sogni di gioventù dei baby boomers, i punti di riferimento dei figli della società dei consumi, le allegre nonne della nostra generazione, sfidando pregiudizi e maldicenze, stereotipi e luoghi comuni e imponendosi grazie alla grandezza della propria arte e del proprio talento.
Ottanta e settant’anni: è incredibile come voli il tempo, in quest’incanto che non finisce e non finirà mai.