“Non esiste un Paese o una regione al mondo in cui i bambini o gli adolescenti vivono meglio di altri. Il problema purtroppo è globale, e sacche di indigenza o discriminazione si trovano ovunque, anche nei Paesi che crediamo ‘economicamente sviluppati’ e a welfare avanzato”. È grave il quadro tracciato per l’agenzia Dire da Marco Guadagnino, responsabile della comunicazione dei programmi internazionali di Save the Children Italia, nel giorno in cui cade la Giornata internazionale del bambino. Nel mondo, secondo gli ultimi dati diffusi il mese scorso dall’Ong, sebbene i progressi fatti siano notevoli, ancora 400 milioni di bambini sotto i 13 anni vivono in condizioni di povertà estrema, 60 milioni non vanno a scuola, 6 milioni non hanno accesso alle cure, 150 milioni sono affetti da disabilità, 168 milioni lavorano, “ma il dato che ci preoccupa di più- osserva Guadagnino- è che 1 bambino su 10 vive in contesti di conflitto. Dove? Penso subito alla Siria, ma c’è anche il Sud Sudan, il Centrafrica, tanti altri Paesi africani e asiatici. Nascere lì non è facile per nessuno”. Tutti questi bambini sono considerati “i più vulnerabili del pianeta”, poiché esclusi dai progressi fatti nel generale miglioramento delle condizioni di vita. (AgenSir)
Da sanfrancesco
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