“Davanti a te hai l’armata dei nemici,
che è venuta per uccidere
tutto ciò che c’è di più bello:
la libertà,
il sogno,
la speranza
e i ragazzi”
Nazim Hikmet
Ancora morte, ancora morte indirizzata a te Istanbul, l’orrore tocca i tuoi figli conosciuti e sconosciuti, piega il tuo bisogno di speranza e lascia ammutolito persino il dolore.
Sotto il dominio delle tenebre, un nemico camuffato infuria d’odio la tua terra di bellezza, arma di kalashnikov le braccia d’impostori dalle asciutte lacrime e cinge la loro vita con bombe senza Dio e senza Io.
Notte di polvere, cenere, carne, sangue, dove si trova Istanbul il tuo futuro? Scuote il pensiero di un altrove di pace impossibile da sfiorare, avvolge il respiro di tormento la certezza che altri cuori di uomini cesseranno di battere, dieci, venti, trenta, istante dopo istante, sotto il canto di un demone innominato e innominabile sospira il sudario.
La parola “hayat” vita, e la parola “ölüm” morte, dondolano tra buio e orizzonte intrise di un grido di malinconia, profumerai ancora di sogno Istanbul?
Sulla riva del Bosforo il cielo cade in una nube di paura, porta con te il tuo triste pianto Istanbul, oltre la nostalgia del risveglio.