80 anni dalla Liberazione, verso il 25 aprile 2025

L’eleganza del “doppioturno”

0 0
L’eleganza del doppio turno. Non bisogna farsi sviare dalle apparenze e dal clamore mediatico. Bisogna assaporare lentamente il tempo che abbiamo a disposizione. In una selva di sistemi elettorali pieni di aculei, spesso avvelenati, come nel caso dell’ex Porcellum, il sistema a doppio turno per l’elezione dei sindaci ha una sua intima eleganza. E’ elegante perché ci dà il tempo per riflettere in una sorta di dialogo interiore e collettivo. Ci permette di mandare alla “casta” messaggi più articolati, punire e premiare, nel caso che siano stati recepiti o ignorati.
Grazie al doppio turno il regno del possibile, e quindi della libertà, si allarga per almeno 15 giorni, e così possiamo giocare ancora un po’ sugli universi che possiamo contribuire a creare o a distruggere.
Al primo turno, molto spesso, si vota l’appartenenza, anche se si tratta di partitini o di formazioni che raccolgono i voti di una famiglia allargata.
Il secondo turno, salvo i casi sempre più rari nelle grandi città, che un candidato raggiunga il 50% più uno, lo scenario diventa dilemmatico (direbbe Macchiavelli): o questo o quello, senza più mediazioni o compromessi.
Certo, come avrebbe sostenuto il grande Massimo Catalano, principe della banalità filosofica negli anni di “Indietro tutta”, è meglio essere in testa al primo turno, specie se con un grande margine di voti, che in grave svantaggio. Ma a disturbare i sogni e le speranze della giovane Raggi a Roma, di Fassino a Torino e di Merola a Bologna e forse di Dipiazza a Trieste, c’è il fantasma di Rutelli, anche lui sindaco di ritorno, che nel 2008 era uscito dal primo turno con il 46% dei consensi e poi battuto da Alemanno, che andrà a schiantarsi contro Mafia Capitale. I secondi arrivati al primo turno si possono aggrappare all’esempio di Federico Pizzarrotti, allora orgoglio del M5S, entrato nel ballottaggio con il 19,47%, contro il 39,20 di un notabile del Pd, e poi vincitore con un clamoroso 60,22 %.
Ma Trieste, a suo modo, è sempre un po’ speciale. Al ballottaggio non si presentano il vecchio e il nuovo, il giovane e il vecchio, l’esperto contro il novellino, ma due (più o meno ex) sindaci.
A Trieste il dilemma che si pone a un elettorato forse un po’ distratto dal lungo ponte del 2 giugno, è tra due ex sindaci che sul piano caratteriale sono agli antipodi. Dipiazza è radicato nel cuore di un pezzo importante dell’elettorato triestino e con una certa astuzia comunicativa, del tutto spontanea, ha raccontato, anche con foto “casalinghe”, soprattutto se stesso e il suo privato, fatto di un nuovo amore e di affetti più antichi (per il suo fedele cane Ted). Sul piano politico ha fatto un piccolo capolavoro ricomponendo un centro destra che sembrava a pezzi e recuperando preziose alleanze, in particolare con Giulio Camber.
Roberto Cosolini è sicuramente più irsuto, gran lavoratore, ma poco incline a raccontare in modo accattivante i risultati di quanto ha fatto, dal Porto vecchio al turismo. A Trieste, a causa della sua composizione demografica, il M5S è andato bene, ma non benissimo ed ha mancato il ballottaggio, che alcuni sondaggi rimasti “coperti” sembravano garantirgli e adesso i suoi voti sono “in libertà”, tra l’uno e l’altro o per nessuno dei due.
Dipiazza, probabilmente ha fatto il pieno dei voti, mentre Cosolini forse ha pagato la crescente ostilità di parte della sinistra nei confronti di Matteo Renzi, e così molti hanno votato per qualche microformazione di estrema sinistra o per il M5S, che si presenta come autentico antagonista della “casta” del Pd, o si sono astenuti.
A Dipiazza, probabilmente, basta restare acquattato dentro il suo consistente gruzzolo di voti, magari assestando qualche colpo all’avversario. Cosolini, invece, dovrebbe avere uno scatto di orgoglio, spiegare meglio la sua idea di città e persuadere i distratti, i pigri e i dispettosi, ma non sarà facile.
E allora? “àle àle, done che il sol magna le ore… se pol o non se pol? ben bon indifferente, tanto tra un poco vederemo…”.

Iscriviti alla Newsletter di Articolo21

Articolo21
Panoramica privacy

Questo sito Web utilizza i cookie in modo che possiamo fornirti la migliore esperienza utente possibile. Le informazioni sui cookie sono memorizzate nel tuo browser ed eseguono funzioni come riconoscerti quando ritorni sul nostro sito Web e aiutare il nostro team a capire quali sezioni del sito Web trovi più interessanti e utili.

This website uses cookies so that we can provide you with the best user experience possible. Cookie information is stored in your browser and performs functions such as recognising you when you return to our website and helping our team to understand which sections of the website you find most interesting and useful.