Le Nazioni Unite hanno contato oltre 65 milioni di rifugiati. Sessantacinque milioni, a scandirlo lentamente quel numero non rende effettivamente l’idea. Sessantacinque milioni di persone costrette a scappare, a lasciar tutto e a mettersi in marcia verso un luogo sicuro. A mettersi in marcia in cerca di protezione e di pace. Per fermare quelle persone l’Europa ha alzato muri e filo spinato, “quattordici chilometri di muro e filo spinato, più del diametro del pianeta terra che è di tredicimila chilometri”. Don Luigi Ciotti fa due conti e il risultato dice che “l’Europa ha dimenticato le sue radici, le ha calpestate. Per questo dobbiamo essere in tanti a marciare per la pace”.
Le parole di don Ciotti risuonano nella sala conferenze della Federazione Nazionale della Stampa Italiana che ospita l’incontro di presentazione della marcia della Pace Perugia Assisi che si terrà il 9 ottobre cui la Fnsi aderisce e diventa promotrice. Una marcia che “non e’ un semplice rituale ma un percorso fatto di tante tappe, tante voci e di tanti colori, per costruire proposte e risposte” dice Sergio Bassoli responsabile della Rete della pace. “Ci rimettiamo in cammino mentre tanti rimangono seduti, indifferenti, ha detto Flavio Lotti, responsabile della Tavola della pace, per reagire all’abitudine con la quale stiamo prendendo a dosi quotidiane tutte le notizie devastanti che avvengono nel mondo”.
L’abitudine alla guerra “diventata la normalità, mentre la pace è un’eccezione” afferma padre Alex Zanotelli. “Bisogna porre con forza il problema al nostro governo: applicare la legge 185 che proibisce la vendita di armi a chi e’ in guerra. Stiamo dando armi a tutti questi paesi. E’ inutile che andiamo a piangere l’Isis se siamo parte integrante del problema per le armi che vendiamo. Se andiamo avanti cosi’ – ha concluso padre Zanotelli – siamo destinati a sbranarci l’uno con l’altro”.
Vendiamo armi a chi fa guerre e costruiamo muri per fermare chi scappa dalle guerre. Un paradosso che va fermato. Per questo bisogna mettersi in marcia insieme il 9 ottobre, perchè “il noi vince contro le diseguaglianze, le ingiustizie ed i privilegi, che sono nemici della pace e causa delle guerre” come dice don Ciotti.
La Federazione della stampa sara’ presente alla marcia della pace il 9 ottobre e ci auguriamo che sia dato il più ampio risalto mediatico all’evento” affermano il segretario della Fnsi, Raffaele Lorusso ed il presidente Giuseppe Giulietti. “Insieme al segretario Usigrai, Vittorio Di Trapani – aggiungono – chiediamo non solo di garantire la diretta ma di organizzare in quella settimana momenti di programmazione dedicate a periferie dimenticate, conflitti e ragioni di conflitto oscurati.”
Un palinsesto di notizie dimenticate. La normalità contro l’assuefazione e l’indifferenza.
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