Femminicidi, gayicidi, migranticidi, ereticidi. La morte diventa estensione estrema del rigetto. Un approccio perverso fondato sul ritiro di valore. Ovvero, non riconosco la tua dignità e quindi non meriti l’incolumità. Il conformismo è l’ideologia violenta dell’unico modello. Che chiede ai suoi seguaci di vilipedere – in senso latino “valutare nulla” – le minoranze che lo rifiutano, isolarle e lasciarle in balia dei violenti. Il conformismo non uccide, ma espone alla morte. Così, diventa il mandante morale degli omicidi. Il conformista è allarmato dall’atipico, che mette in discussione il suo precario equilibrio esecutivo. Dove c’è chi è deputato a decidere le regole e chi ad eseguirle. Guai a chi vuole assumere in sé entrambi i ruoli e divenire autonomo, nel senso etimologico di darsi da solo le proprie leggi.