Non c’è un atto, una dichiarazione, una presa di posizione di Jo che non riguardi la pace, la fratellanza, l’unione fra i popoli, la lotta alla diseguaglianza sociale. Jo la chiamavano gli amici, per gli altri era più pomposamente Helen Joanne Cox, 42 anni tra una settimana, deputata laburista. E’ stata uccisa da un uomo con il cappello da baseball durante la campagna elettorale contro la Brexit in vista del prossimo referendum. Sposata con Brendan e madre di due bambini piccoli, di tre e cinque anni, aveva un’energia incredibile che una coltellata, anzi sembra molte coltellate, ha spento per sempre. “La morte della Cox è una grande tragedia per la Gran Bretagna”, ha dichiarato il premier Cameron. Sembra che prima di avventarsi su di lei, e ucciderla, l’assassino abbia gridato “Britain First”, l’Inghilterra prima di tutto, slogan di un partitino di estrema destra. Ma dal partito arrivano le smentite, mentre la polizia non conferma.
Jo, sportiva instancabile nelle parentesi tra famiglia e politica, ha lottato strenuamente con l’aggressore prima di cadere sanguinante tra due auto in sosta, vicino a Leeds. Lascia sicuramente un grande vuoto fra gli attivisti per i diritti umani. L‘ultima iniziativa pubblica è stata nei mesi scorsi una presa di posizione bipartisan sulla Siria per porre fine al conflitto.. Ma tutta la sua vita l’ha spesa sempre a favore dei poveri, dello sviluppo, delle donne, dei bambini e, la battaglia più recente, dell’integrazione europea. Una vita contro la guerra e sempre al servizio degli altri. Un’eroina della pace che adesso al mondo mancherà.