Brexit fine del sogno europeo? No, quello sta già finendo per mancanza di fiducia, solidarietà e responsabilità. E non sarà il referendum britannico – comunque vada – a fermare l’avanzato stato di disunione. Gli ideali condivisi non bastano, se non c’è la cessione di una parte della sovranità degli stati nazionali alla Federazione.
E se non si va avanti, si va indietro. Se non si fa l’Europa politica, si sgretola anche quella monetaria. Il brexit può essere l’occasione per accelerare il processo dell’unione o della disgregazione. Il coma farmacologico dell’austerità è durato fin troppo. O ci svegliamo e ci uniamo veramente; o è meglio scioglierci del tutto.
Il referendum della Gran Bretagna è solo lo specchio in cui guardarci. Per capire se siamo già europei e non lo sappiamo. O se la gramigna del nazionalismo della diffidenza e dell’orgoglio si sta riprendendo i campi abbandonati dall’utopia.
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