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Volontariato nelle scuole, studenti e professori si preparano alla sfida

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A pochi giorni dalla scadenza del bando ministeriale, alcune realtà del volontariato si attrezzano allo scopo. Csv Parma presenterà laboratori intensivi di progettazione sociale e campi estivi di volontariato; Csv Piacenza stage in realtà del terzo settore e percorsi di sensibilizzazione contro le ludopatie e sul tema giustizia

PARMA/PIACENZA – Cinquecentomila prestazioni erogate a quasi 44 mila organizzazioni non profit, 50 mila cittadini e 158 mila studenti: sono questi i numeri che riassumono il 2014 di Csvnet. Numeri pubblicati solo poche settimane fa e immediatamente messi in relazione al bando da 470 mila euro per la promozione del volontariato nelle scuole del Miur e del ministero per il Lavoro in scadenza il prossimo 24 maggio. I progetti interessati a ricevere parte dei finanziamenti previsti, come noto, dovranno essere presentati dagli istituti scolastici – anche in rete – in partenariato con le organizzazioni di volontariato e di Terzo settore, oppure con i Centri di servizio per il volontariato (Csv). A un paio di settimane dalla scadenza, alcune realtà si preparano alla sfida.

Csv Parma. “Saremo partner di un progetto promosso da una rete di licei, 5 o 6, si deciderà a giorni. Oltre a noi e alle scuole saranno coinvolte tra le 20 e le 30 organizzazioni di volontariato”: a parlare è Francesca Bigliardi di Csv Parma. Due le linee d’azione del progetto che parteciperà al bando dei ministeri: laboratori intensivi di progettazione sociale (1 settimana per 7 ore al giorno) e campi di volontariato estivi per singoli studenti. Ai laboratori prenderanno parte 2/3 classi per ogni liceo, che verranno poi mescolate in modo che a ogni laboratorio partecipino gruppi eterogenei, con studenti di tutte le scuole coinvolte. “Vorremmo focalizzare l’attenzione su due temi specifici: migrazioni e cittadinanza e disabilità e cittadinanza”, spiega. I laboratori cominceranno la mattina (dunque in orario scolastico), poi si pranzerà insieme e si concluderà nel primo pomeriggio. Non avranno luogo in classe, ma si svolgeranno in un luogo rigenerato di Parma o nello stabile che ospita il Csv (e altre realtà del volontariato cittadino). Obiettivo, la realizzazione di prodotti inerenti il tema attraverso diversi linguaggi: arte, video, danza, teatro: “Saranno spazi di interazione e confronto: un tutor sarà sempre presente, e con lui i rappresentanti delle varie associazioni coinvolte che si occupano di quel tema ed esperti del linguaggio scelto per l’occasione. L’ultima giornata sarà dedicata alla restituzione dei prodotti creati agli altri gruppi di studenti e ai docenti”. Quanto ai campi di volontariato estivo per i singoli studenti, saranno organizzati tra giugno e settembre presso associazioni del terzo settore con capacità logistica: “Si tratta di campi residenziali, ovvero chi partecipa la notte dorme lì. Durano una settimana”. Si alterneranno momenti di lavoro fisico, momenti di rielaborazione e confronto e momenti di socialità e condivisione. “Alcuni non saranno in periodo scolastico, ma i licei hanno abbracciato con convinzione questa possibilità, valida sia ai fini dell’ottenimento dei crediti formativi, sia nell’ottica di alternanza scuola-lavoro. Insomma, non si tratta di un’esperienza ‘fuori’ dalla scuola, ma intimamente collegata a essa. Per noi è un grande successo: finalmente vediamo riconosciuto lo stretto legame tra volontariato e scuole, finalmente è stato ufficializzato che il sapere non è solo teorico ma anche pratico”.

Csv Piacenza. “Presenteremo tre progetti. Il primo si chiama “Giovani e volontariato in 3D”: offre la possibilità di fare un’esperienza di volontariato di 30 ore, tutte extrascolastiche, presso le organizzazioni che si sono rese disponibili, più 10 ore di formazione in classe”, spiega Raffaella Fontanesi, direttore di Csv Piacenza, capofila di tre idee pronte a partecipare al bando. “In questo primo progetto, già avviato da tempo, coinvolgiamo un centinaio di studenti all’anno”. Le attività in cui cimentarsi sono numerose: ci sono l’ascolto telefonico e le attività ricreative con gli anziani; l’affiancamento allo sport e l’animazione con i ragazzi disabili; gli stage presso realtà che si occupano di diritti umani, da Amnesty a Emergency passando da Libera (banchetti, gestione social); le esperienze di volontariato in ospedale o di accoglienza al Pronto Soccorso. Il secondo progetto si chiama “Dalla trappola alla rete” e riguarda la sensibilizzazione contro il gioco d’azzardo. Almeno 5 le classi coinvolte: “Sarà presente un media-educator che spiegherà ai ragazzi, anche attraverso la visione di pubblicità e film, come e con quale potenza i media possono veicolare messaggi pericolosi”. Il terzo progetto, invece, sarà legato al tema della giustizia per la sensibilizzazione sul tema della pena utile: una riflessione sui temi della colpa e della responsabilità affrontata insieme con le persone che lavorano con i detenuti. L’anno scorso hanno partecipato 200 studenti. “I ragazzi si confrontano con le persone in esecuzione penale esterna o alle prese con i lavori socialmente utili. Incontrano ex detenuti ed ex redattori di Sosta Forzata, il giornale del carcere; parlano con il Garante e con tanti testimoni di questa realtà”. (Ambra Notari)

Da redattoresociale


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