Io non so come sia venuta fuori questa frase singolare di Emanuele Filiberto di Savoia (“I parassiti partigiani, con le loro 179 associazioni, costano al contribuente tre milioni di euro”), che ieri ha percorso tutta la rete suscitando molta indignazione.
So peraltro che l’autore non l’ha né smentita né rinnegata.E’ un fatto vergognoso, non nuovo perché delle panzane simili sono state dette più volte da fascisti e reazionari.
Ma oltre all’offesa gratuita ai partigiani (“parassiti”) c’è un falso colossale. Non esistono 179 associazioni partigiane e le poche esistenti, se dovessero vivere con i modesti contributi dello Stato si sarebbero estinte da tempo.
Sopravvivono, dunque, non a carico del contribuente, ma in virtù del volontariato e del tesseramento.
Ma la vergogna è doppia, perché tutti si riempiono la bocca della necessità della memoria e poi, alla prima occasione, c’è chi cerca di demonizzare le associazioni che la conservano.
Una delle tante contraddizioni di questo Paese, in cui perfino un Savoia si permette di pontificare ed offendere i partigiani e le loro associazioni.
Carlo Smuraglia, presidente nazionale Anpi