Sindaco di Licata, Angelo Cambiano,
le scrivo per manifestare piena solidarietà di tanti cittadini, che le sono vicini nella lotta in difesa del suo territorio, dall’aggressione del cemento abusivo. L’incendio della sua casa di famiglia ci ha mobilitato. Non vogliamo un altro Angelo Vassallo, il sindaco “pescatore”, che pagò con la vita la sua strenua resistenza contro i deturpatori della cittadina Pollica.
La solitudine in cui le autorità l’hanno lasciata è intollerabile. Così come non possono continuare ad essere a carico dei piccoli comuni costieri gli oneri delle demolizioni dei manufatti abusi, visti i loro ingenti costi. Per questo chiediamo che sia il Genio dell’Esercito a provvedere alle demolizioni, i modo che i costi del ripristino della bellezza dei luoghi aggrediti dal cemento siano a carico dell’intera comunità nazionale e sul territorio si senta la certezza della legalità.
Sindaco Cambano,
lei non è solo. Siamo in tanti a sostenerla e incoraggiarla. Ma con questa lettera aperta vogliamo che la tutela del patrimonio paesaggistico – di tenore costituzionale – sia gestita come un “bene comune” indisponibile. La bellezza dell’Italia è di tutti e tutti ce ne dobbiamo far carico. Resista, insista, contando sulla nostra profonda solidarietà.
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