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Rai, l’assemblea dei Cdr e fiduciari all’azienda: «C’è bisogno urgente di cambiamento e innovazione»

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L’assemblea dei Comitati di redazione e dei fiduciari della Rai, riunita ad Assisi, ha approvato all’unanimità la relazione del segretario dell’Usigrai, Vittorio Di Trapani. «È il nostro sì a una Rai nuova, a un Servizio pubblico più forte. Noi, giornaliste e giornalisti della Rai, chiediamo riforme, cambiamento, innovazione. Solo così – si legge nel documento finale dell’assise – potremo rilanciare la centralità del Servizio pubblico». Ok anche ad un documento sulla riforma dell’editoria.

L’assemblea dei Comitati di redazione e dei fiduciari della Rai, riunita per due giorni ad Assisi, ha approvato, all’unanimità, la relazione del segretario dell’Usigrai, Vittorio Di Trapani. «È il nostro sì – si legge nel documento finale dell’assise – a una Rai nuova, a un Servizio pubblico più forte. Noi, giornaliste e giornalisti della Rai, chiediamo riforme, cambiamento, innovazione. Solo così potremo rilanciare la centralità del Servizio pubblico».
Nel corso della riunione, l’assemblea ha anche analizzato il piano industriale presentato dal Direttore generale Campo Dall’Orto, che «si limita solo a una descrizione dell’esistente, a definire semplici linee guida, senza individuare precise azioni operative, senza prevedere concreti investimenti», commentano Cdr e fiduciari, che denunciano: «Al di là degli annunci rispetto all’informazione “core business”, in realtà l’informazione è la grande assente».
Nelle aspettative dei giornalisti del servizio pubblico, invece, «la Rai del futuro non può ridursi – scrivono – a semplice distributore di contenuti: il passaggio a media company, seppure imprescindibile, resta una scatola vuota se non si rimette al centro il prodotto e la sua qualità. L’indispensabile rivoluzione della Rai ad oggi non si vede. Eppure la recente riforma ha dato alla dirigenza aziendale poteri senza precedenti. Ancora una volta allora saremo noi a lanciare la sfida. Per questo proponiamo alla Rai di convocare a breve una “conferenza di produzione” dove far partire finalmente il confronto a tutto campo: la presenza multipiattaforma e crossmediale, l’informazione di rete, i palinsesti, i linguaggi, le risorse e i mezzi di produzione, la qualità, i contenuti, l’approfondimento e l’inchiesta».
In vista del rinnovo della concessione del Servizio pubblico, l’Usigrai anticipa quindi di voler organizzare, insieme ai Cdr e alle Associazioni di stampa, iniziative in tutte le realtà territoriali per rilanciare, con il coinvolgimento dei cittadini, un dibattito pubblico più ampio possibile.
A sostegno di questa richiesta forte e urgente di cambiamento e innovazione, l’Assemblea dei Cdr «dà mandato all’esecutivo Usigrai di gestire un percorso di mobilitazione, incluso lo sciopero, per rompere l’immobilismo aziendale».

L’assemblea dei Cdr e fiduciari della Rai ha poi approvato, sempre all’unanimità, il documento sulla proposta di legge di riforma dell’editoria che riproponiamo di seguito.

Legge Editoria – Il documento dei Cdr e dei fiduciari della Rai approvato all’unanimità dall’Assemblea del 12 e 13 maggio 2016 ad Assisi.
L’Assemblea dei Cdr e dei fiduciari della Rai dà pieno sostegno al documento approvato dal Consiglio nazionale della Fnsi con il quale si definisce fondamentale “l’approvazione in tempi brevi della proposta di legge di riforma dell’editoria, necessaria per chiudere in fretta i processi di ristrutturazione aziendale ancora in atto e avviare una fase di rilancio del mercato e dell’occupazione”.
Il pluralismo e la tutela dei livelli occupazionali devono essere al centro dell’iniziativa sindacale, anche attraverso norme che regolino i processi di fusione, intervengano sui conflitti di interesse, introducano nuovi limiti antitrust e rivedano il Sic (sistema integrato delle comunicazioni).
In sintonia con il Consiglio nazionale della Fnsi, riteniamo necessaria la riforma dell’Ordine nazionale dei giornalisti che, in linea con la proposta di legge attualmente in discussione in Parlamento, dia forma ad un’organizzazione professionale aderente alla realtà del mercato del lavoro e che assicuri rappresentanza a chi vive realmente di giornalismo.

Da fnsi


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