Il Capo dello Stato, Sergio Mattarella, in occasione della Giornata nazionale contro la pedofilia e la pedopornografia. “Per combattere questi fenomeni, gravi e intollerabili, occorre uno sforzo collettivo, da parte delle istituzioni e della società civile: le leggi da sole non bastano”
ROMA – “Troppo spesso i minori sono vittime di abusi. Lo sfruttamento sessuale di bambini e adolescenti, il turismo sessuale, la pornografia, l’adescamento, anche on line, costituiscono degenerazioni della nostra società. Si tratta di piaghe da eradicare con fermezza perché contrarie al senso di umanità, che richiede al più forte di rispettare e proteggere chi non può difendersi”. Lo dice il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione della Giornata nazionale contro la pedofilia e la pedopornografia.
“La lotta alla pedopornografia passa anche attraverso una corretta educazione in grado di insegnare la cultura del rispetto per l’altro – ha aggiunto Mattarella -. Per questo occorre mobilitare tutti i soggetti che entrano in contatto con il mondo dei giovani – la scuola, le attività educative, i media, i social network – affinché contribuiscano a questa causa e rifiutino ogni forma di indifferenza nei confronti degli abusi sui minori. Tutelare l’infanzia e l’adolescenza, in primo luogo contro lo sfruttamento sessuale, è un dovere dal quale nessuno può ritenersi esonerato: i bimbi sono il centro e il futuro di ogni società”.
“Ancora più grave è il caso di abusi che intervengono in ambienti che nascono per accogliere bambini, come le scuole, i luoghi di svago e divertimento, lo sport e le altre occasioni di aggregazione e formazione sociale – aggiunge il Capo dello Stato -. E’ intollerabile tradire la fiducia di bambini e famiglie”.
Conclude Mattarella: “Nonostante l’impegno quotidiano delle nostre forze dell’ordine, la cronaca riporta ancora esempi di abuso sessuale sui minori, a volte resi possibili dall’omertà degli adulti. Per combattere questi fenomeni, gravi e intollerabili, occorre uno sforzo collettivo, da parte delle istituzioni e della società civile: le leggi da sole non bastano”.