Nel canale di Sicilia sono morti più di cinquecento migranti negli ultimi giorni e giovedì scorso tra loro c’erano più di quaranta bambini di pochi anni. Questo è il bilancio terribile di questa settimana e si tratta di persone dirette in gran parte nel nostro Paese. Purtroppo, ora che l’estate si avvicina, c’è da prevedere che i viaggi delle intere famiglie che si spostano dall’Oriente verso l’Europa e che – bloccata oramai la rotta balcanica – si dirigono verso il nostro paese o quelli vicini, sembrano destinati a crescere e a rendere più difficile l’accoglienza di un numero sempre più grande di persone alla ricerca del lavoro e di condizioni migliori di vita. D’altra parte non c’è dubbio sul fatto che il numero delle vittime della corsa disperata a lasciare il proprio paese per sopravvivere è destinato a crescere nelle prossime settimane e occorrerà attendere alcune settimane prima di poter tracciare un bilancio attendibile del percorso che il flusso migratorio ha assunto quest’anno nella penisola. In attesa che le cose si chiariscano occorre prendere atto che il fenomeno riguarda un numero sempre più alto di bambini particolarmente indifesi e di persone on in grado sovente di compiere lunghi viaggi in condizioni difficili e quindi che le morti sono destinate a crescere secondo un ritmo per molti aspetti imprevedibile.