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Nei nuovi municipi per valorizzare con più servizi di prossimità la fioritura di attività sociali e culturali di Milano

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La più grande innovazione che ci troveremo a toccare con mano nelle prossime Amministrative milanesi è quella legata all’istituzione dei municipi: per la prima volta, infatti, i milanesi voteranno direttamente per il presidente del municipio, mentre il presidente del consiglio di zona veniva eletto dai consiglieri. Questo è il segnale più visibile della riforma del decentramento che ha portato nuovi poteri ai municipi, in modo da avvicinare anche amministrativamente la gestione del territorio ai cittadini. Questa novità è l’occasione per fare il punto e collegare fra loro, in modo che possano diventare sempre più efficienti, le innumerevoli realtà presenti nelle varie zone di Milano. L’ottavo municipio, dove vivo e dove mi sono candidata per il consiglio municipale con la lista civica “Noi, Milano. Beppe Sala”, conta da solo un numero di abitanti pari al comune di Varese. I luoghi dove si promuovono socialità e cultura sono tanti: penso ai Cam come quello di Lampugnano, centri ricreativi ma soprattutto spazi pubblici vivi dove si possono trovare corsi di inglese, computer o danza, e penso alle case del volontariato, che nel mio municipio si trova in via Felice Orsini, dove le associazioni possono avere sale per corsi di formazione, postazioni pc, internet gratuito, spazi per eventi e promozione del volontariato. Questi spazi possono essere utilmente potenziati mettendo in rete le realtà del municipio e le comunità straniere che ci vivono, costruendo percorsi per far conoscere ed apprezzare quartieri come Paolo Sarpi, che ospita la comunità cinese dagli inizi del ’900, o i tanti luoghi legati alla Resistenza milanese, come il cimitero monumentale, con il suo “campo della gloria” dove riposano tanti partigiani, la cascina Merlata, luogo rimesso a nuovo per Expo che durante la Resistenza diede rifugio a diversi partigiani, ma anche la montagnetta di San Siro, costruita con le macerie che i bombardamenti avevano lasciato e che oggi ospita il Giardino dei Giusti.

Ci sono poi le innumerevoli associazioni che danno sollievo a chi ha meno e che possono essere messe in rete sempre più stretta fra loro e con i cittadini: penso ad esempio, nel mio municipio, a centri diurni per disabili come “Casa Famiglia Gerico” o a centri ricreativi per anziani come l’associazione “la Porta del Cuore”, che vive ora in uno spazio che è stato riqualificato come la zona di Appennini. Penso anche a quanto si potrebbe fare promuovendo il volontariato presso questi centri tra gli studenti universitari (nel mio municipio, ad esempio, si sta ristrutturando uno studentato del politecnico in zona Gallaratese). I nuovi municipi possono essere davvero un’occasione per potenziare reti di cittadinanza e solidarietà presenti nel territorio e lo saranno, a maggior ragione, se si proseguirà sulla rotta tracciata dall’amministrazione Pisapia, con un’altra amministrazione di centrosinistra. Sono un’occasione da sfruttare perché una città non cresce se non crescono il senso di cittadinanza e di appartenenza e la compartecipazione nella gestione del bene comune.


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