La sezione numero 15 del Tribunale Rivoluzionario di Teheran, guidata dal giudice Salavati, ha condannato la nota attivista per i diritti umani Narges Mohammadi a un totale di 16 anni di carcere. 5 anni di prigione per “assemblea e cospirazione contro la Repubblica Islamica”, un anno per “propaganda contro il governo” e 10 anni per il suo lavoro con LEGAM, una campagna – messa al bando dal governo – per l’abolizione della pena di morte in Iran.
In totale 16 anni ma, secondo una legge adottata nel 2015, un persona con diverse condanne a suo carico, sconta in carcere solo la più pesante: in questo caso 10 anni. Il marito da Narges Mohammadi, Taghi Rahmani, ha dichiarato a Iran Human Rights che “Secondo il giudice, il verdetto è stato scritto dal Ministero dell’Intelligence e che la condanna a 10 anni può comunque essere implementata (secondo l’articolo 134 del codice penale)”. “Narges- aggiunge il marito – non è la fondatrice di LEGAM, ma solo un membro. La sua condanna a 10 anni di prigione per aver fondato questa campagna dimostra che il giudice non è indipendente e che questo è solo una sentenza politica senza alcun valore legale”.
Narges Mohammadi era stata precedentemente condannata a 11 anni di prigione per la sua attività in difesa dei diritti umani, ma è stata poi rilasciata su cauzione nel luglio 2012 per le sue precarie condizioni di salute. Ha subito numerosi attacchi mediatici da parte dei mezzi di informazione filo-governativi ed è stata sottoposta a diversi interrogatori in seguito al suo incontro con l’Alto rappresentante per la politica estera e la sicurezza dell’Unione Europea, Catherin Ashton, nel marzo 2014. E’ stata nuovamente arrestata nel marzo 2015 – dopo convocazione dalla sezione 15 del Tribunale Rivoluzionario di Teheran – con le accuse per le quali è stata poi condannata lo scorso 18 maggio 2016.
Iran Human Rights condannata la sentenza illegale emessa nei confronti di Narges Mohammadi. ” Ci appelliamo all’Unione Europea, alle Nazioni Unite e a tutti i paesi che hanno rapporti diplomatici con l’Iran affinché chiedano l’immediata scarcerazione di Narges Mohammadi” ha affermato Mahmood Amiry-Moghaddam, portavoce internazionale di Iran Human Rights. “Che l’attivismo pacifico contro la pena di morte sia punito con 10 anni di carcere dimostra che le autorità iraniane considerano la pena di morte uno strumento fondamentale per la loro sopravvivenza”, ha aggiunto Amiry-Moghaddam.