Un sentito ringraziamento da parte di Giulia che da anni si batte contro l’uso di questa definizione.
“Il Consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti, riunito a Roma nei giorni 17, 18 e 19 maggio 2016, ha approvato all’unanimità il seguente ordine del giorno:
Il Consiglio Nazionale dell’Ordine dei giornalisti ricorda a tutte le colleghe e ai colleghi che il Testo Unico dei doveri, approvato dal Cnog ed entrato in vigore il 3 febbraio 2016, ha riservato alla Carta di Treviso e a poche altre Carte, il privilegio di comparire come testo autonomo.
L’uso reiterato che molte testate, televisive, cartacee e online, fanno della definizione “baby squillo”, ad esempio, è un’inammissibile violazione di questa Carta. Le bambine sono le vittime e gli uomini che abusano di loro, i pedofili, sono i colpevoli. Per un reato così grave non ci sono attenuanti. Usare i termini corretti è alla base del nostro lavoro. Scambiare le vittime con i colpevoli dà luogo ad una informazione falsa e fuorviante“.
In allegato il documento del gruppo Pari Opportunità dell’OdG.