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La controreplica di Bonfietti a Giovanardi: “c’è un uso scorretto e spregiudicato delle carte”

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Il Sen. Giovanardi continua nella sua operazione di disinformazione sulla vicenda di Ustica: per il suo ruolo di Membro della Commissione Moro ha visionato carte “segrete” secondo la normativa vigente e afferma esservi “verità” sulla strage di Ustica, e su Bologna. Però secondo la normativa vigente non possono esservi carte secretate sulla vicenda Ustica e altri commissari , che hanno esaminato la documentazione con gli stessi suoi poteri, lo smentiscono totalmente.
Quindi dice il falso mettendo però noi, cittadini normali, nell’impossibilità di provarlo definitivamente perché non possiamo vedere le carte in questione.

Comunque il Senatore continua imperterrito nella sua operazione di disinformazione e depistaggio a sostegno, per l’ennesima volta della tesi della bomba a bordo del DC9 Itavia.

Vorrei chiedere però un momento di riflessione anche sui “risultati” di questa operazione. Un Senatore, usando in maniera scorretta le prerogative del suo ruolo, conquista per la sua tesi pagine e pagine di attenzione sui media, mentre nello stesso tempo viene relegata alla marginalità ogni voce contraria.
(Forse solo qui, su Articolo 21 abbiamo una certa parità)
Su questi aspetti vorrei proprio richiamare l’attenzione del Presidente della Commissione Moro e dei Presidenti di Camera e Senato

Ma lo stesso gioco di disinformazione il Senatore fa immancabilmente sulla vicenda giudiziaria.
Riassumendo: il giudice Istruttore Priore ha indagato avvalendosi dell’apporto di periti che sono i suoi “sottoposti” strumenti tecnici.
Alla fine di una vicenda lunga e tortuosa, alcuni di questi saranno addirittura allontanati per indegnità, consegnano una perizia. Saranno pure come sostiene Giovanardi i più bravi del mondo, ma è proprio il giudice che boccia la perizia affermando “il 1avoro dei periti d’ufficio é affetto da tali e tanti vizi di carattere logico, da molteplici contraddizioni e distorsioni del materiale probatorio da renderlo inutilizzabile”

Mi ripeto: la perizia che porta sempre Giovanardi a sostegno delle sue tesi è una perizia “ bocciata”. Quindi con il suo sistema di travisare le carte mette a sostegno della suo ragionamento un materiale “scartato” in sede giudiziaria.

Il giudice poi continua il suo lavoro avvalendosi anche del contributo della Nato e conclude affermane: “ L’incidente al DC-9 è occorso a seguito di azione militare di intercettamento, il DC-9 è stato abbattuto”

Questa è la conclusione del giudice Priore che poi, avendo incontrato nei nove anni della sua inchiesta numerosissimi reati chiede il rinvio a giudizio di un bel numero di militari.
Per prescrizioni varie arrivano davanti ai giudici in un processo per Alto tradimento ,
(art.289 c.p.p) soltanto i Generali ai vertici dell’Aeronautica che sono chiamati a rispondere specificatamente di due episodi: non aver fornito al Governo nell’immediatezza dell’evento tutte le informazioni in loro possesso (telefonate allarmate della notte, presenza di un tracciato con l’indicazione di una manovra d’attacco) e poi per aver sostenuto con comunicazioni alla Magistratura e al Governo la tesi del Cedimento strutturale.
E ancora una volta Giovanardi gioca con le carte perché il processo non doveva giudicare tra bomba o missile ma sul reato di Alto tradimento per aver sostenuto il Cedimento strutturale. E mi sia permesso di sottolineare che i paladini della bomba sono stati processati per aver sostenuto il cedimento strutturale!

Poi ci sono le già numerose Sentenze civili definitive che riprendendo la Sentenza ordinanza del giudice Priore riconoscono che il DC9 è stato abbattuto e condannano il Ministero dei Trasporti per non aver salvaguardato la vita delle povere vittime innocenti e il Ministero della Difesa perché il comportamento dei militari, anche proprio per la distruzione di prove e le menzogne segnalati da Priore, ha ostacolato il raggiungimento della verità
Tutto questo per ribadire che sempre nel comportamento del Sen. Giovanardi c’è un uso scorretto e spregiudicato delle carte .


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