Sono un mostro! Frase, riportata in prima dal Corriere, frase che sarebbe stata detta da Vincenzo Paduano, dopo aver ammazzato una settimana fa in modo orrendo l’ex fidanzata ed essere stato, alla fine, scoperto. Come si fa – mi chiedo – a cospargere di alcol una ragazza di 22 anni, che forse si è amata un tempo, ad accenderla con la sigaretta e guardarla mentre brucia ancora viva. Dopo lo spettacolo – immagino – Paduano sarà tornato a casa, avrà mangiato, avrà dormito, forse si sarà mostrato sorpreso, quando qualcuno gli avrà detto che la sua ex fidanzata, quella sera, non era rientrata dalla madre che la aspettava. Lo chiamano femminicidio. Si è rotto il nesso tra amore e potere patriarcale, la donna oggi non è più per forza o succube o etera, il maschio, pater familias e/o cliente di un bordello. Il mondo che verrà dovrà insegnare il rispetto di tutti, dovrà liberare l’amore dal bisogno, farne una scelta libera, come libera dovrà essere l’amicizia, e la lealtà. Il mio mondo, quello dell’informazione, ci divide tutti in mostri e vittime, e spettatori, si capisce. Serve, serve per esorcizzare la paura, che il cambiamento epocale nei rapporti tra le persone, induce in ognuno di noi. Serve per nascondere, dentro di noi, – maschi ma anche femmine – l’idea antica che il sesso sia sempre, dopo tutto, l’equivalente generale di ogni rapporto di proprietà.
Hotspot per migranti sulle portaerei, è il titolo forte di Repubblica. Ieri Renzi ha rimbeccato Salvini: “Non c’è un’emergenza migranti”. In effetti, spiega Lucio Caracciolo, dall’inizio dell’anno sono arrivati in Italia 47.740 migranti, appena il 4,06% in più dell’anno scorso. Ma buona parte degli arrivi si sono concentrati in soli 15 giorni, sempre dall’Africa Sub sahariana e dall’Eritrea, ed è probabile che la chiusura della rotta dei Balcani finisca con il deviare altri profughi verso il canale di Sicilia. Se poi i controlli all’ingresso di Austria e Francia “si facessero più aggressivi”, l’Italia verrebbe presa in una tenaglia. Perciò si sta attrezzando a identificare i migranti in mare (per farne cosa, dopo, chissà) e a spalmarli in ogni provincia, circolare di Alfano. Ma non basterà, scrive Caracciolo, “l’Europa non ci chiede solo più hot spot, ma anche più centri di identificazione ed espulsione: in parole povere – ma terribili – campi di concentramento”. Perciò Massimo Franco scrive oggi che “la vera sfida per Renzi è sul nodo immigrazione”. Per questo Lucio Caracciolo chiede a Renzi di cambiare politica, di non considerare l’immigrazione una emergenza contingente ma di “investire in infrastrutture per l’accoglienza e per l’integrazione. A meno di non accettare – prosegue – che il Belpaese si sfiguri in arcipelago di ghetti”.
Greco e Renzi. Sul rapporto fra la nomina, ieri a Milano, dell’ex Mani Pulite a procuratore generale e le ambasce elettorali e referendarie del premier, si esercita oggi Stefano Folli. Spiega che Greco e Davigo “parlano alla debole politica di oggi. Costituiscono un invito implicito a rendere più credibile il paese sul piano della legalità”. Dall’altra parte, fra migranti che arrivano e italiani che si sentono più poveri e socialmente caduti in basso, la narrazione renziana ormai è a rischio. Le amministrative potrebbero non andar bene, anche per via di una forte, possibile, astensione. “Il referendum sta scavando un fossato fra il Pd del premier e il Pd dei suoi oppositori interni”. “I prossimi appuntamenti appaiono cruciali. Qualsiasi mezza vittoria lo obbligherà a un compromesso. Mai come stavolta la vittoria limpida è l’unica opzione di un leader che si è bruciato molti vascelli alle spalle”.
Scende in campo il Medef, la Confindustria francese, a favore della riforma del lavoro, anzi per l’intangibilità della legge e contro chiunque si opponga, in particolare la Cgt che il presidente degli industriali d’oltralpe paragona su Le Monde a dei “vojous” (delinquenti da strapazzo, canaglie). Un alleato utile per François Hollande o un sostegno imbarazzante? Credo che anche il presidente eletto dalla Gauche si stia bruciando molti vascelli alle spalle.