Giovani, giovanissimi e tanti adulti, spesso “reduci sessantottini” si sono incontrati, parlati, hanno mangiato frugalmente insieme, hanno discusso di politica, cultura, arte e sociale in questa domenica un po’ speciale, pacifica e colorata. Lunghi striscioni in terra, disegnati per ricordare i nomi degli uccisi nelle stragi a Charlie Hebdo e al teatro Bataclan, ma anche manifesti di protesta contro la legge sul lavoro. E poi tanta gente seduta per terra in circolo a discutere, a suonare, ascoltare anziani che avevano vissuto il Maggio ’68 o più semplicemente a mangiare, bere e vedere filmati prodotti dagli universitari palestinesi.
Clima disteso, poliziotti in tenuta antisommossa tenuti a distanza: solo ogni tanto qualche ispezione discreta a chi si avvicinava con valigia o borsoni. E poi in gruppi indipendenti a discutere su come organizzare le nuove manifestazioni dei giorni prossimi, quando si svolgeranno alcuni scioperi generali, indetti anche dai sindacati di base e dalla CGT, contro la politica economica e del lavoro del governo Valls.
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