In tempi di concentrazioni editoriali passate sotto pressoché sotto silenzio – basti solo pensare a quella avvenuta tra La Repubblica e la Stampa o alla megafusione tra Mondadori e Rizzoli – può sembrare un mero esercizio retorico convocare una pubblica iniziativa per discutere del futuro di una gloriosa testata come il Corriere della Sera. Anche in considerazione del fatto che la partita per l’acquisizione del giornale di via Solferino si giocherà tutta ai piani alti della finanza, o forse addirittura è già stata giocata e si attende solo l’annuncio della nuova proprietà.
Eppure Fondazione culturale Ambrosianeum, Acli milanesi, Articolo 21, FNSI e Fondazione Libera Informazione hanno deciso di scommettere insieme sul valore di una riflessione pubblica sul futuro del Corriere della Sera, le cui recenti vicende aziendali diventano oggi più che mai metafora del diritto all’informazione, un diritto spesso dimenticato e vilipeso sul palcoscenico della storia di una città come Milano o, più in generale, di un Paese come quello in cui viviamo.
Un patrimonio prezioso, eppure messo in discussione tutte le volte che si considera l’informazione come una delle tante possibili merci di contrattazione, dimenticandone i profili di rilevanza costituzionale per l’effettivo esercizio dei diritti da parte di tutti.
Una storia lunga ben 140 anni quella del Corriere che spesso ha visto il giornale diventare il principale protagonista dei fatti che raccontava ai lettori. Un patrimonio indiscutibile tanto per Milano, quanto per l’Italia che, oggi, se non tutelato anche a livello di pubblica opinione, corre il rischio di essere solo oggetto di contrattazione a livello economico, lasciando sullo sfondo il nodo irrisolto del conflitto d’interessi, delle concentrazioni editoriali, della perdita di potere da parte dei giornalisti nella produzione quotidiana dell’informazione.
Ecco allora che l’appuntamento di lunedì 16 maggio a Milano (Fondazione Ambrosianeum, ore 18.00), diventa l’occasione per parlare non solo del patrimonio rappresentato dal Corriere della Sera, ma anche del rinnovato ruolo che la testata potrebbe avere, alla luce dei successi internazionali e nazionali che negli ultimi anni il capoluogo lombardo ha fatto registrare, tornando ad essere la capitale morale del Paese.