Quelli che tre mesi fa hanno sequestrato, torturato e barbaramente ucciso Giulio Regeni non se lo aspettavano. E non se lo aspettava nemmeno chi in questi tre mesi, dall’Egitto, ha tentato invano di mettere la sordina alla tragica vicenda del ricercatore italiano di Fiumicello. Su Giulio Regeni non cala il silenzio. La mobilitazione per ottenere la verità non accenna a scendere. Dopo le manifestazioni in Italia e in Europa, dopo le pressioni da parte degli Stati Uniti, dopo la lettera di 91 parlamentari europei alla Mogherini, ora arriva anche la voce dell’Efj, l’European Federation of Journalists, riunita in questi giorni a Sarajevo, Bosnia Erzegovina, per la sua assemblea annuale.
La Federazione Europea dei sindacati dei giornalisti ha infatti fatto propria la mozione presentata dalla delegazione della Fnsi, guidata dal segretario generale Raffaele Lorusso, che chiede ancora e in maniera forte verità e giustizia per Giulio Regeni. Ma propone anche la costituzione di un coordinamento dei sindacati dei giornalisti europei per la tutela della libertà di stampa e per mettere in campo azioni di sostegno dei cronisti minacciati.
L’assemblea, dedicata alla libertà di stampa e alla tutela dei diritti e alla lotta al precariato, ha approvato anche un’altra mozione presentata dalla Fnsi sulla grave situazione determinatasi in Turchia nel campo delle libertà, dei diritti civili e della libertà di informazione.
A Sarajevo la Fnsi ha anche chiesto ai colleghi degli altri sindacati europei di costituire proprio a Sarajevo un coordinamento che abbia il compito di promuovere incontri con i vertici del Parlamento e della Commissione europea sui temi della libertà di stampa e sulla necessità di assicurare efficaci forme di tutela a tutti i cronisti minacciati. A questo proposito, il sindacato italiano dei giornalisti si farà promotore dell’istituzione di uno sportello europeo di assistenza e tutela dei cronisti minacciati.