Da quando Tommaso Ederoclite lo scorso 19 Marzo aveva denunciato che la persona che si faceva chiamare Tytty Cherasien aveva utilizzato le sue foto per creare il falso profilo del dottor Michael K. Kors (storia che ho riportato su articolo21.org http://www.articolo21.org/2016/03/siria-vi-racconto-una-storia/ http://www.articolo21.org/2016/04/tytty-cherasien-si-faccia-luce-sulla-sua-vicenda/ ) stanno venendo a galla numerose testimonianze di persone ingannate.
Lasciano davvero sconcertati i modi in cui Tytty/Stefania ha utilizzato e sfruttato le sue conoscenze in vari campi d’azione: dal forum dei fans di Ligabue, ai forum degli amanti dei gatti, quelli in cui si parlava di HIV, passando dalla Zonker Zone (gruppo che riunisce gli amici del compianto Enzo Baldoni), arrivando a quell’universo che gravita intorno alla vita di Vittorio Arrigoni e alla Palestina fino ad approdare alla questione siriana.
Mi sono chiesta il perché della scelta di Tytty di entrare in certi entourage, cosa possa aver fatto comodo a lei e per quale ragione. Ci sono molti modi per vivere di espedienti e ci sono ambienti sicuramente più tranquilli dove avrebbe potuto truffare anziché scegliersi luoghi dove si svolgono terribili conflitti, scontri in cui il campo d’azione negli ultimi anni si svolge anche in internet.
Come ho già scritto nei miei articoli precedenti sono rimasta piuttosto sconcertata dal poco interesse che i media stanno riservando a questa vicenda e da alcuni atteggiamenti tesi a minimizzare le colpe conclamante della Cherasien adducendo scuse come la semplice follia di una mitomane. Una delle persone che in qualche modo era entrata in contatto con Tytty è Pino Scaccia, anche lui sta cercando di vederci chiaro in questa faccenda e ha già scritto tre articoli a riguardo: La second life di Tytty/Stefania La verità su Tytty Quella figlia mai morta.
Ritengo gravissimo ingannare le persone “sfruttando” il dolore delle malattie, specie quelle dei bambini e il dolore dei popoli che vivono in guerra per ricavarne denaro per sé stessi.
Ed è bene ricordare che non si possono usare le immagini dei minori senza autorizzazione dei genitori, è illegale, è un fatto gravissimo, è moralmente inaccettabile, specie se si fa questo per chiedere donazioni per un ospedale inesistenze. Inoltre non ci possono usare le foto di una persona per costruire un’identità fittizia sempre con il fine dell’inganno per ricavarne denaro.
In tutta questa vicenda va ricordato che questa persona diceva di essere vicina a Padre Dall’Oglio , a Vanessa Marzullo e Greta Ramelli, questioni queste complesse ed estremamente delicate.
Tytty Cherasien ha fatto del male a tantissime persone, onestamente mi lasciano perplessa alcune dichiarazioni che sto leggendo in cui molti “adesso” dicono che in realtà si fossero accorti già da tempo che qualcosa in lei non tornava e che fosse una bugiarda patentata. Peccato che queste menti illuminate non avessero cercato di fermarla prima, forse a loro non sarebbe accaduto di essere state in qualche modo isolate grazie alle calunnie che Tytty diffondeva nei suoi vari giri per allontanare coloro che in qualche modo potevano incrinare la credibilità che si era costruita ad arte.
Personalmente non ho alcuna pretesa né di saper delineare un profilo psicologico di Tytty Cherasien, né per avanzare ipotesi varie sui motivi delle sue azioni, come al solito ho più domande che certezze. La prima è se sia possibile agire da soli e indisturbati per 20 anni reinventandosi una vita di volta in volta a seconda delle necessità del momento, apparendo e sparendo improvvisamente nelle vitte degli altri. Poi mi chiedo se sia realizzabile un’esistenza senza un passato, perché in questa vicenda è così che appare la vita di Tytty/Stefania: lei arrivò circa 20 anni fa a Milano e si avvicinò ad alcuni operatori che lavorano per le persone disagiate intorno alla Stazione Centrale. Di lei nessuno ha mai conosciuto un parente, un ex compagno di scuola, un’amica d’infanzia, lei raccontava che nella sua famiglia erano praticamente tutti morti … una famiglia particolarmente disgraziata la sua. Eppure una vita precedente alla Tytty che arriva a Milano alla fine degli anni 90 deve pur averla avuta. Sappiamo che con molta probabilità il suo vero nome è Stefania Cianfrini, che ha più di 40 anni e che è originaria di Civitavecchia, ma è possibile che nessuno si ricordi di lei con questo nome? Nessun parente o vecchio amico l’ha mai incontrata da 20 anni a questa parte? Le uniche amicizie che Tytty/Stefania sembra aver costruito nella sua vita sono nate grazie alla sua vicinanza ad alcune attività di volontariato a Milano e poi in rete, amicizie che conteneva in reparti stagni per evitare un confronto che avrebbe potuto mettere in discussione l’identità che si era costruita. Nessuno nasce dal niente, non trovare alcune sue tracce nel passato rende ancora più inquietante questa vicenda.