Strage Moby Prince, 25 anni senza verità e giustizia

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Siamo arrivati al venticinquesimo anniversario della strage del Moby Prince e ancora non esiste una verità, se non quella ufficiale della procura di Livorno. La notte del 10 aprile del 1991 il traghetto Moby Prince e la petroliera Agip Abruzzo entrano in collisione,  se scaturisce un incendio che interessa le due navi. Ma mentre i soccorsi di dirigono vero la petroliera e tutti i membri dell’equipaggio vengono salvati, nessuno pensa al Moby Prince, e anche quando viene  rintracciato oltre un’ora dalla collisione, nessuno cerca di soccorrere i possibili superstiti. Così 140 persone muoiono dopo ore di agonia.  Tutto è stato ed è tuttora banalizzato come un semplice incidente, a causa della nebbia, della velocità sostenuta del Moby Prince, della distrazione e superficialità del Comandante del traghetto, Ugo Chessa. Ma noi familiari delle vittime non ci stiamo a questa versione della verità di comodo. Il dolore che ci ha colpito si è trasformato in rabbia, la disperazione in determinazione nella ricerca della verità, per dare giustizia ai nostri cari. Sicuramente quella notte non c’era la nebbia, sicuramente il Comandante del Moby Prince era in plancia di comando e non era distratto. Cosa è successo non lo sappiamo, ma di certo ci chiediamo: Perché sul Moby Prince sono avvenute numerose manomissioni? Perché non esistono tracciati radar e immagini satellitari?  Per quale ragioni i soccorsi si sono dimenticati del Moby Prince? Che  ruolo  hanno avuto le numerosi navi militari e militarizzate presenti quella notte nel porto di Livorno. Cosa si doveva e cosa di deve nascondere? La commissione parlamentare di inchiesta, di recente istituzione, rimane per noi l’ultima speranza, ma sia chiaro, in ogni caso non ci fermeremo mai, perché capire cosa è successo quella notte è diventato un atto di democrazia.

In occasione del venticinquesimo anniversario della strage del Moby Prince,  l’Associazione 10 Aprile-Familiari Vittime Moby Prince ha organizzato a Cagliari per martedì 5 aprile una giornata per non dimenticare e per testimoniare #iosono141, “Moby Prince 25 anni senza verità e giustizia”.

Nella mattinata è previsto a partire dalle ore 11 un incontro pubblico che si terrà nell’aula del Consiglio Comunale di Cagliari, con il patrocinio del Comune di Cagliari e della Regione Autonoma della Sardegna,  aperto a tutti coloro che si sentono di condividere la lotta dei familiari delle vittime nella ricerca della verità. Saranno presenti, oltre ai familiari sardi delle vittime, i Consiglieri comunali e Parlamentari sardi.  Interverranno il Sindaco, Massimo Zedda, il Presidente della Regione Autonoma della Sardegna, Francesco Pigliaru, il Senatore Silvio Lai, Presidente della Commissione parlamentare del Moby Prince, Luchino Chessa, in rappresentanza della Associazione 10 Aprile-Familiari Vittime Moby Prince, e verrà proiettato in anteprima un Documentario inedito, “Buonasera, Moby Prince”, curato dal giornalista Paolo Mastino del Tgr Sardegna. Un dibattito pubblico chiuderà l’incontro.

La giornata continuerà nel pomeriggio, alle ore 18.00 presso la Sala Congressi in Piazza L’Unione Sarda,  con lo spettacolo teatrale “Canale 16”. Lo spettacolo è organizzato da Lisa Zedde, Mattia Murgia e dall’Associazione 10 Aprile-Familiari Vittime Moby Prince, e realizzato dalla compagnia Associazione Figli d’Arte Medas, con la collaborazione degli studenti del corso di Laurea in Scienze della Comunicazione dell’Università di Cagliari. Incentrato sul racconto della tragedia, ripreso dalle comunicazioni e suoni fissati in modo indelebile sui nastri del canale di soccorso, lo spettacolo si svilupperà attraverso la narrazione di Gianluca Medas e le musiche originali di Alberto Sanna. Sarà uno stimolo alla coscienza collettiva per ricordare una strage rimasta senza una risposta e con tante aspetti oscuri ancora da chiarire.

*Associazione 10 Aprile-Familiari Vittime Moby Prince


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