Davanti a una platea di trecento ragazzi del Liceo Scientifico Da Vinci di Treviso Andrea Iacomini, portavoce UNICEF Italia e Beppe Giulietti, presidente FNSI, hanno raccontato quello che c’è dietro alle storie dei bambini che arrivano alle porte dell’Europa. Storie che faticano a trovare spazio nei telegiornali e nelle cronache dei quotidiani.
Chi sono, da dove arrivano, perché lasciano le loro città, le loro case che spesso non esistono nemmeno più per mettersi in cammino, salire su barche che non reggono il mare, arrivare ai nostri confini dove trovano muri invece che ponti? Delle loro vicende viene raccontato troppo poco: “Accade spesso che una emergenza venga ignorata e che venga considerata tale molto tempo dopo, quando si e’ già trasformata in tragedia o catastrofe umanitaria. La storia degli ultimi anni è piena di esempi di questo tipo di cui la crisi siriana ne è solo l’ultimo esempio” ha detto Iacomini.
Il compito prioritario dell’informazione dovrebbe essere invece quello di illuminare le periferie, di far conoscere e capire il mondo che ci circonda. E lancia un appello: “Non cediamo all’indifferenza solo perché un fatto non accade nel giardino di casa nostra. Dobbiamo capire quanto invece nel lungo periodo possa incidere direttamente sulle nostre vite come accaduto per la vicenda dei migranti. Raccontare e spiegare cosa accade nel mondo alle nuove generazioni serve a dare una coscienza critica su certi avvenimenti e a trovare soluzioni. L’indifferenza, ci ha insegnato la storia, è un crimine contro l’umanità”.
Beppe Giulietti ha sottolineato come troppo spesso l’emozione nasconda l’informazione: “Sappiamo tutto sulla foto di Aylan, il bambino morto sulla spiaggia durante la traversata verso l’Europa, ma non sappiamo nulla del perché la sua famiglia scappava”.
È il momento di ampliare il significato della Carta di Treviso, quella che impegna i giornalisti al rispetto dei minori, ha aggiunto Giulietti, abolendo i discorsi d’odio e contemporaneamente promuovendo i temi che servono per far crescere generazioni più consapevoli.
Per questo il Servizio pubblico radiotelevisivo dovrebbe impegnarsi a collaborare con le scuole per portare all’attenzione dei telespettatori anche tutte quelle esperienze positive che giorno dopo giorno, e nel silenzio più assoluto dei media, nascono e crescono nei nostri istituti. Come quella ricordata dal preside del liceo Da Vinci Luigi Clama con insegnanti e studenti impegnati nell’approfondire il tema delle migrazioni.
In chiusura l’invito di Deborah Compagnoni, ambasciatrice Unicef, e di Mariella Andreatta presidente dell’Unicef di Treviso ai ragazzi ad impegnarsi perché “il mondo cambia solo se ci impegniamo tutti, ad iniziare dai ragazzi che attraverso l’Unicef possono aiutare i minori di tutto il mondo che vivono situazioni di grande difficoltà”.
Questo incontro con gli studenti è il prologo ad una serie di eventi, patrocinati dal Comune di Treviso, frutto della collaborazione tra l’associazione ArtAttiva, Unicef Italia, FNSI, Progetti Educativi e Articolo 21, che culmineranno il prossimo 12 maggio al Teatro Eden della città con la rappresentazione dello spettacolo teatrale “In Viaggio”, in cui Andrea Iacomini racconta la sua esperienza e le storie dei bambini che ha incontrato nei campi profughi di tutto il mondo.