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“Si mori u mari”, diventa virale l’inno del referendum

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Tra le nove regioni che hanno chiesto il referendum abrogativo del prossimo 17 aprile, la Sicilia non c’era. La Sicilia della musica, delle arti visive e dell’attivismo sociale, però, non è stata a guardare e ha fatto la propria parte con “Si mori u mari”, il brano ideato dalla formazione siculo-africana Ciauda e il suo videoclip, ormai diventato l’inno delle ragioni del Sì.
Lanciato il 6 aprile sul canale Youtube del combo musicale siciliano, e sulle piattaforme digitali di Legambiente, del Coordinamento nazionale No Triv e del Coordinamento nazionale “Vota Sì per fermare le trivelle” (che lo hanno patrocinato), il videoclip girato da Riccardo Napoli  è diventato virale e, rimbalzando di social in social (da Facebook a Youtube), ha fatto centinaia di migliaia di visualizzazioni in pochi giorni giorni.

Ed è anche grazie alla risonanza mediatica del progetto che è nato l’invito, rivolto ai Ciauda e agli altri artisti, a partecipare all’evento “Difendiamo il nostro mare – Artisti per il Sì” che si svolgerà giovedì 14 aprile al Parco Gondar di Gallipoli in Puglia, evento finale della campagna referendaria. Il concerto, con la direzione artistica di Nando Pupu (frontman dei Sud Sound System), è organizzato da Legambiente, WWF, Greenpeace, Federbalneari e il comitato NoTriv Puglia, per rispondere al richiamo di un passaparola tra gli artisti e i comuni cittadini che in rete si sono mobilitati per sensibilizzazione al voto del Referendum.
Un appello che i Ciauda e gli altri artisti del progetto non potevano non accogliere. Il brano “Si mori un mari”, in sette lingue (siciliano, italiano, francese, arabo, spagnolo, giamaicano e wolof), è stato registrato a Milano, con la direzione organizzativa dell’attivista Dafne Anastasi, e sostenuto dall’Unione sindacale di base. Ai Ciauda (Emanuele Di Giorgio, chitarra e voce, Gia Ma voce raggamaffin e Mara Diop voce) si sono uniti la cantautrice Paola Passarello, i cantautori Angelo Merlino, Ignazio Tornabene, Rosario Venuti, il rapper peruviano Castillo Alejandro, il rapper marocchino Hafiz, il chitarrista Monsier Le Chef, il batterista Alberto Mascena, il bassista Mosè Fiorin, la flautista Chiara Maturo, la sassofonista Alma Marion Pantano Macaluso.

“Ne  venuto fuori – spiega Emanuele Di Giorgio – un lavoro corale che è un inno al mare e alla sua bellezza. Le multinazionali stanno inquinando il mare e il cielo senza alcuna pietà per la nostra madre Terra. Per loro l’importante è intascare denaro sporco di petrolio senza tener conto di quante energie alternative potrebbero salvare il mondo e creare anche tantissimi posti di lavoro. Noi crediamo che ci sia bisogno di ritrovarci tutti nel buon senso e agire. Ognuno di noi in questo referendum può essere protagonista, ognuno di noi ha un valore, ognuno di noi deve fare qualcosa. Un popolo unito vince su tutto.”

Qui il video sul canale Youtube di Legambiente


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