L’infiltrato nelle bande di trafficanti di droga va bene, l’agente provocatore che offre mazzette ai corrotti per smascherarli, no. Ecco una misura che governo Renzi non riesce a far passare, nonostante si sia rivelata efficacissima in altri stati, dove la lotta alla corruzione è una priorità. Da noi, evidentemente, non lo è, nonostante il giro economico di questo malaffare sia ben superiore ai 100 miliardi di euro l’anno.Questo fatto, più di mille solenni esternazioni, evidenzia il messaggio tragico che viene dal governo: con la corruzione si deve convivere, perché è così diffusa che se l’affronti seriamente, perdi fette importanti di consenso. Nessuno lo ammetterà in modo così esplicito, ma il succo è questo. Ed è un succo amaro. Perché incide non solo sugli scambi economici, ma sulla coesione del Paese, lasciando l’interesse generale senza presidio, salvo mettersi l’animo in pace nominando Cantone ministro dell’onestà.