Ho parlato della vicenda di Tytty Cherasien su queste pagine denunciando i crimini che lei ha commesso: dall’uso improprio dell’immagine di Tommaso Ederoclite alla truffa a danno del Gruppo Multisolidarietà su facebook (rappresentato da AnnaMaria Di Gennaro), all’uso di immagini di bambine che faceva passare per sua figlia morta (figlia a quanto pare mai esistita), fino all’uso delle immagini di bambini affetti da patologie varie, leucemie comprese. Ho seguito questo caso dallo scorso 19 Marzo, giorno in cui Tommaso Ederoclite aveva denunciato sulla sua pagina facebook che il Dottor Michael Kors era solo un’invenzione di Tytty Cherasien con la quale lei cercava di ottenere denaro per un ospedale pediatrico inesistente. Mi sono confrontata con diverse persone, dai vari confronti è nata una rete perlopiù animata da donne che hanno manifestato la volontà di conoscere la verità e ottenere giustizia per il male che la Cherasien ha procurato a diversi soggetti e operatori del mondo del volontariato. Rivedendo alcune foto di bambini che Tytty (che in realtà si chiama Stefania Cianfrini) faceva passare per pazienti del Dr Kors e di altri che lei diceva essere profughi siriani siamo riusciti a risalire alla storia di un bambino chiamato Nicolò Leon, un piccolo nato prematuro che si è ritrovato a lottare per rimanere in vita per 5 lunghissimi mesi fino a che non ce l’ha fatta più.
Tytty/Stefania conosceva questa storia, lo abbiamo capito quando siamo riuscite a rintracciare il papà di Nicolò Leon, Giovanni Gargano. E’ difficile poter credere che una persona che aveva manifestato compassione verso la vicenda di questo piccolo grande guerriero lo avesse fatto in realtà solo allo scopo di sfruttarne l’immagine per ottenere denaro, ma è così che è andata. Giovanni si ricordava bene di Tytty ed è stato scioccante per lui e per la sua famiglia apprendere quello che era successo, lo è stato anche per noi che avevamo creduto che quel bimbo fosse davvero un piccolo siriano nato prematuramente. Quelle foto di tanti bambini rubate da Tytty rappresentano storie vere di famiglie che si sono ritrovate ad affrontare il dramma di avere figli malati, ogni foto che lei ha usato è una violazione a questi bambini e alle loro famiglie, non possiamo soprassedere perché questi atti criminali devono essere non solo condannati nelle sedi opportune ma esserlo anche moralmente.
Tytty è stata spietata, non ha mostrato il minimo cuore cercando di trarre vantaggio dalle storie di bambini malati, questi bambini più che mai meritano giustizia e faremo in modo che le famiglie di questi piccoli vengano avvisate dell’uso improprio che è stato fatto delle immagini dei loro cari. Questa vicenda che ci ha colpito come un cazzotto allo stomaco proprio per la malvagità con cui ha agito la Cherasien, allo stesso tempo ci ha colpito profondamente quando abbiamo conosciuto la storia di Nicolò Leon raccontata da suo padre Giovanni. I lunghi mesi di lotta del piccolo, i sentimenti che hanno animato la sua famiglia durante la sua nascita, la sua battaglia e la sua morte, si sono trasformati in una lotta a beneficio di altri bambini nati prematuri: il Progetto Nicolò Leon dell’Associazione Buona Nascita Onlus. Ne è nato anche un libro “Nicolò Leon. Il Generale Bambino” il ricavato dei diritti d’autore di questo libro supporterà la raccolta del latte materno donato ai bambini nati prematuri delle neonatologie.
Come diceva Fabrizio De Andrè “dai diamanti non nasce, niente dal letame nascono i fior”, noi abbiamo imparato che qualcosa di buono può uscire dalle situazioni anche più torbide, il Generale Bambino Nicolò Leon è una piccola meraviglia che ci fa credere nel genere umano, a dispetto di Tytty che, in qualsiasi modo finirà questa vicenda, ha umanamente e irrimediabilmente perso.