“Io so perché sono un intellettuale che coordina fatti anche lontani, che mette insieme i pezzi disorganizzati e frammentari di un intero, coerente quadro politico, che ristabilisce la logica là dove sembrano regnare l’arbitrarietà, la follia e il mistero”. Queste parole di Pasolini sembrano attualissime ed evidenziano come sia “anomalo” il nostro Paese. Qui la classe politica non si tocca. Sono bastate pochissime parole dette da un magistrato che fu punta di diamante nella lotta alla corruzione ai tempi di Mani Pulite, Piercamillo Davigo, che immediatamente la politica, con la p minuscola, ha scatenato i suoi cani sciolti contro la magistratura. Il dottor Davigo, che ho conosciuto e stimo moltissimo, non ha fatto altro che fotografare la “realtà” di un Paese in fin di vita per i suoi livelli di corruzione a livello centrale e periferico.
Ha denunciato, una situazione che coinvolge tutti gli italiani ed in primis politici e burocrati. Ha fotografato ciò che sanno e vedono tutti: livelli di corruzione politica altissimi che ci portano ad essere primi in Europa ormai da molto tempo. Il giudice Davigo ha dato forza a una verità nota a tutti e di questo bisognerebbe soltanto ringraziarlo. Diciamoci la verità alla maggior parte dei politici dà fastidio che le ci sia chi usi le intercettazioni telefoniche per accertare le loro malefatte. Le intercettazioni sono percepite come un vulnus nel fianco dei politici, di quelli che le temono perchè sono corrotti. Chi non ha nulla da nascondere non teme le intercettazioni. Ora arriva un magistrato, da poco a copo dell’ANM, che dice una cosa sotto gli occhi di tutti noi e che gli succede? Lo attaccano da ogni parte come se fosse reo di menzogne e falsità. Caro giudice Davigo, le sue parole mi confortano e mi danno tanta fiducia nella Giustizia. Io sto con il Giudice Davigo!
*Giurista e docente di diritto penale