Davanti a una platea di 300 ragazzi del liceo scientifico “Da Vinci” di Treviso, Andrea Iacomini, portavoce Unicef Italia, e Giuseppe Giulietti, presidente Fnsi, hanno raccontato quello che c’è dietro alle storie dei bambini che arrivano alle porte dell’Europa. Storie che faticano a trovare spazio nei telegiornali e nelle cronache dei quotidiani. «È il momento di ampliare il significato della Carta di Treviso, abolendo i discorsi d’odio», ha detto il presidente Giulietti.
Davanti a una platea di trecento ragazzi del liceo scientifico “Da Vinci” di Treviso, Andrea Iacomini, portavoce Unicef Italia, e Giuseppe Giulietti, presidente Fnsi, hanno raccontato quello che c’è dietro alle storie dei bambini che arrivano alle porte dell’Europa. Storie che spesso faticano a trovare spazio nei telegiornali e nelle cronache dei quotidiani.
«Accade spesso che un’emergenza venga ignorata e che venga considerata tale molto tempo dopo, quando si è già trasformata in tragedia o catastrofe umanitaria. La storia degli ultimi anni è piena di esempi di questo tipo di cui la crisi siriana è solo l’ultimo esempio», ha detto Iacomini.
Il compito prioritario dell’informazione dovrebbe essere invece quello di illuminare le periferie, di far conoscere e capire il mondo che ci circonda. «Non cediamo all’indifferenza solo perché un fatto non accade nel giardino di casa nostra. Dobbiamo capire quanto invece nel lungo periodo possa incidere direttamente sulle nostre vite come accaduto per la vicenda dei migranti. Raccontare e spiegare cosa accade nel mondo alle nuove generazioni serve a dare una coscienza critica su certi avvenimenti e a trovare soluzioni. L’indifferenza, ci ha insegnato la storia, è un crimine contro l’umanità», è l’appello lanciato da Iacomini.
Il presidente Giulietti ha invece sottolineato come troppo spesso l’emozione nasconda l’informazione: «Sappiamo tutto sulla foto di Aylan, il bambino morto sulla spiaggia durante la traversata verso l’Europa, ma non sappiamo nulla del perché la sua famiglia scappava. È il momento di ampliare il significato della Carta di Treviso, quella che impegna i giornalisti al rispetto dei minori abolendo i discorsi d’odio e contemporaneamente promuovendo i temi che servono per far crescere generazioni più consapevoli».
Per questo il servizio pubblico radiotelevisivo «dovrebbe impegnarsi a collaborare con le scuole – ha aggiunto Giulietti – per portare all’attenzione dei telespettatori anche tutte quelle esperienze positive che giorno dopo giorno, e nel silenzio più assoluto dei media, nascono e crescono nei nostri istituti».
Come quella ricordata dal preside del liceo Da Vinci, Luigi Clama, con insegnanti e studenti impegnati nell’approfondire il tema delle migrazioni.
In chiusura l’invito di Deborah Compagnoni, ambasciatrice Unicef, e di Mariella Andreatta, presidente dell’Unicef di Treviso, ai ragazzi ad impegnarsi perché «il mondo cambia solo se ci impegniamo tutti, ad iniziare dai ragazzi che attraverso l’Unicef possono aiutare i minori di tutto il mondo che vivono situazioni di grande difficoltà».
L’incontro con gli studenti di Treviso è stato il primo di una serie di eventi, patrocinati dal Comune di Treviso e frutto della collaborazione tra l’associazione ArtAttiva, Unicef Italia, Fnsi, Progetti Educativi e Articolo21, che culmineranno il prossimo 12 maggio al Teatro Eden, sempre a Treviso, con la rappresentazione dello spettacolo teatrale “In Viaggio”, in cui Andrea Iacomini racconta la sua esperienza e le storie dei bambini che ha incontrato nei campi profughi di tutto il mondo.