I divorziati risposati non sono più respinti dalla chiesa. Bene, Ma prima che me lo dicesse il Papa, come credente, ci ero arrivato da solo. Ho molti amici in queste condizioni e non li ho mai considerati “diversamente sposati”.
Questa notizia è l’ennesima prova che sono tanti i credenti che precedono la chiesa nelle sue “innovazioni”. Anzi, queste arrivano proprio grazie alle rielaborazioni dei credenti, che con la loro disubbidienza critica impongono alla teologia ufficiale un aggiornamento del proprio pensiero, per sanare la distanza accumulata con la teologia reale. Questa circolarità di stimoli base-vertici è fondamentale per la contemporaneità del messaggio evangelico. Soprattutto per riassorbire tutte le tossine di intolleranza che la chiesa ha prodotto nei secoli verso gli “atipici”, fino a toccare il punto più drammatico con l’inquisizione.
L’avvento delle costituzioni nazionali e delle convenzioni universali ha consolidato il principio di una uguaglianza esigibile, che la religione ha sempre annegato nel concetto di fraternità auspicabile. Oggi, grazie alla tenacia dei credenti adulti. i separati risposati entrano in piena dignità nella chiesa. E’ un bel giorno, ma c’è ancora da lavorare per chi – come i sostenitori dell’eutanasia, gli omosessuali ed altri – è ancora fuori.
Iscriviti alla Newsletter di Articolo21